Piccole donne crescono
Giocano con la luce solare le sorelle Gelsomina e Marinella, proprio come fa Le meraviglie di Alice Rohrwacher, film materico, molto fisico, fatto di corpi e terra, sole e pioggia, tuoni e mare. La fotografia di Hélène Louvart (Corpo celeste, il wendersiano Pina) è eccellente tanto nelle scene notturne, come l’inizio potentissimo, quanto negli esterni diurni.
È solo uno dei pregi di un film molto riuscito, pur con qualche imperfezione, che conferma il talento della Rohrwacher. Di descrittivo – “documentaristico” si sarebbe detto una volta, ma ormai anche in Italia i confini rigidi tra cinema di finzione e cinema della realtà sono saltati, per fortuna – c’è poco, forse solo l’illustrazione delle varie fasi del lavoro dell’apicoltore Wolfgang, l’irascibile pater familias che si fa aiutare dalla moglie Angelica (Alba Rohrwacher, come Monica Bellucci, pur essendo l’attrice più famosa, relegata a un ruolo per lo più secondario). Per il resto, il film alterna, limitando le inquadrature fisse e la banalità del campo/controcampo, il pedinamento dei personaggi, tra cui emerge ben presto l’adolescente Gelsomina – che devia il film verso il romanzo di formazione sui generis –, momenti più lirici e scene in cui gesti e le parole “naturali” portano avanti il racconto, solo apparentemente caratterizzato da una narrazione debole, ma che in realtà tiene incollati allo schermo con ben due turning point nella seconda parte. Privo di una vera colonna sonora musicale, come era anche il film precedente della Rohrwacher, Le meraviglie, però, utilizza il successo di Ambra T’appartengo, oltre che nei titoli di coda, per definire il rapporto tra Gelsomina e Marinella, in due sequenze distinte. Allo stesso modo in cui in Corpo celeste la canzoncina religiosa Mi sintonizzo con Dio svolgeva un ruolo importante nella caratterizzazione dei personaggi. A livello tematico, se ne Le meraviglie manca ogni riferimento alla religione, la continuità con Corpo celeste sta nel contrasto tra due mondi e due visioni del mondo, con l’adolescente protagonista portatrice precoce di una saggezza sconosciuta ai più. Il conservatore Wolfgang, zittito in tv dalla svampita presentatrice (Bellucci, un ruolo che le calza a pennello) mentre dice che il mondo sta per finire e che certe cose non si possono comprare, riferendosi alla bontà del miele, è il difensore di valori antichi, di uno stile di vita superato, contro la conquista e la mercificazione della campagna da parte dei turisti e contro la modernizzazione forzata, tutta lustrini e paillettes, portata dalla televisione. Ma il piccolo schermo non è sogno narcisista per Gelsomina, è pretesto per la scoperta di sé, della propria indipendenza. E il “paese delle meraviglie” non è solo il titolo di una trasmissione tv, è la vita stessa. Meravigliosa.
Le meraviglie [id., Italia/Svizzera/Germania 2014] REGIA Alice Rohrwacher.
CAST Maria Alexandra Lungu, Alba Rohrwacher, Monica Bellucci, Sam Louwyck.
SCENEGGIATURA Alice Rohrwacher. FOTOGRAFIA Hélène Louvart. MUSICHE Piero Crucitti.
Drammatico, durata 110 minuti.