Festival di Cannes, dal 14 al 25 maggio 2014, Cannes (Francia)
Umanità varia e violenta
In concorso alla 67^ edizione del Festival di Cannes, Relatos salvajes è un mosaico di più racconti uniti tra loro dal fil rouge della violenza e della bestialità. Varie vicende si susseguono sullo schermo, ma ognuna di esse si concentra sul lasciare libero l’istinto primordiale, quel sentimento bestiale che cancella ogni limite tra giusto e sbagliato, tra regola e illegalità.
Il film potrebbe giustamente essere considerato una commedia, ma comunque la violenza cui si assiste funge da vera e propria catarsi che vede anche il pubblico trovare ragione a determinate ingiustizie, illudendolo per un attimo che forse una qualche soluzione, seppur discutibile, esista. Già a partire dai titoli di testa, Szifròn mette subito in chiaro quale sia il nucleo del film: ad ogni nome che appare in sovrimpressione corrisponde una foto di un animale che, si presuppone, rimanda alla personalità del soggetto in questione. Più che al mondo animale, comunque, il regista si connette con quel libero flusso di istinti che, possibili in natura, sono stati cancellati dalle convenzioni sociali. La cosa che forse sorprende di più è che tutti questi scontri, tutta questa violenza e bisogno di rivincita sono assolutamente giustificati da ingiustizie e contraddizioni davanti a cui ci ritroviamo davanti tutti i giorni. I protagonisti dei vari episodi diventano veri e propri eroi nazionali, o comunque beniamini di una liberazione carnale e istintiva. Sebbene lo stile sia molto conciso e i vari episodi siano brevi e ben densi, Szifròn si ricollega alle basi più antiche dello spettacolo occidentale: la catarsi e la violenza della narrazione sul palco teorizzate da Aristotele vengono dispiegate davanti ai nostri occhi in maniera moderna e contemporanea. Una fotografia netta e pulita ricrea il quadro ancora più sorprendente, rendendo la macchina da presa oggettiva ed impassibile, in modo che ogni intervento del regista sia minimo e quasi impercettibile. Forse l’episodio iniziale corre un po’ troppo, con il risultato di non essere il miglior ingresso al film; forse il penultimo racconto ricorda (almeno a noi italiani) la trama de Il capitale umano; forse, una volta capito il gioco, il film assume una dimensione prevedibile. Tutto questo poco conta, poiché Realatos salvajes ha la capacità di coinvolgere lo spettatore allontanando anch’esso dalle convenzioni cinematografiche, così da essere forzato a seguire un percorso di sofferenza e liberazione quasi purificante anche se ricoperto da risate.
Relatos salvajes [id., Argentina 2014] REGIA Damiàn Szifròn.
CAST Ricardo Darin, Oscar Martinez, Darìo Grandinetti, Rita Cortese, Julieta Zylberberg, Erica Rivas.
SCENEGGIATURA Damiàn Szifròn. FOTOGRAFIA Javier Julia. MUSICHE Gustavo Santaolalla.
Commedia, durata 122 minuti.