Il demone e la città
La straordinaria e triste storia di Davide, ragazzo catanese stretto dentro un corpo che rispecchia la sua vera natura sessuale e chiuso dentro una famiglia che, per metà, lo vede come un malato.
Per evadere da un contesto sociale che non lo accetta come individuo libero, cercherà rifugio fra la comunità di drag queen dai nomi altisonanti che giorno e notte si guadagnano da vivere con prestazioni sessuali fugaci. Davide sarà sempre più assorbito dai ritmi di una vita pericolosa fatta di piccoli espedienti e di costante paura finché, per combattere la sua personalissima guerra, non deciderà di mettere a rischio la sua stessa vita. Ispirato alla vita della drag queen Fuxia, all’anagrafe Davide Cordova, una delle anime del festival Muccassassina, Più buio di mezzanotte, diretto dal giovanissimo Sebastiano Riso, è riuscito velocemente ad imporsi all’attenzione internazionale tanto da arrivare a Cannes dove è in concorso nella sezione “Semaine de la Critique”. Chissà se avrà altrettanta fortuna nelle sale italiane che lo hanno accolto da questo giovedì, chissà se il pubblico deciderà di dare credito ad un’opera così bella e vitale anche sulla spinta della visibilità donata dalla Croisette. Non c’è scampo da una realtà che è così come la si vede sullo schermo, seppur mediata dalla finzione cinematografica e da immagini che si servono del contrasto per creare personaggi ideologicamente pesanti. Come la drag queen palestrata, con i capelli raccolti in una lunga coda e le gambe pelosissime che avanza con irruenza, vestito come un giocatore di football: un’immagine che ricorda molto il meccanico/madre protagonista di Fuoristrada. L’amicizia di Davide con alcuni di questi personaggi, in particolare con Rettore, lo porta nel profondo del suo Io, alla ricerca del demone che abita le caverne del suo istinto. In una città che di notte si trasforma in un labirinto del sesso fast food, fugace quanto inaccettabile dalla morale comune, entriamo con prepotenza dentro l’idea, anche se estrema, di gender, incapaci di sfuggire a una condizione che non è patologica (semmai lo è il suo rifiuto), obbligati ad ammettere che queste comunità esistono e non sono per forza né totalmente positive né totalmente negative. Davide è la guida che prende per mano lo spettatore e, forte della sua giovinezza e spontaneità, riesce a commuoverlo e farlo pensare. Un film che avrebbe avuto tutt’altro valore se gli attori, tutti, professionisti e non, non avessero costruito dei personaggi così affascinanti e dolorosi. Un’opera prima che fan ben sperare e che avrebbe meritato una distribuzione più capillare.
Più buio di mezzanotte [Italia 2014] REGIA Sebastiano Riso.
CAST Davide Capone, Vincenzo Amato, Micaela Ramazzotti, Pippo Delbono, Lucia Sardo.
SCENEGGIATURA Sebastiano Riso, Stefano Grasso, Andrea Cedrola. FOTOGRAFIA Piero Basso. MUSICHE Michele Braga.
Drammatico, durata 94 minuti.