SPECIALE JIM JARMUSCH
La vita tra un caffè e una sigaretta
Dodici episodi, vignette, quadri dal vero. Almeno due dozzine di personaggi, volti noti e meno noti del cinema e della musica rock, tutti seduti al tavolino di un bar, tutti impegnati in conversazioni prive di necessitá, mentre a scandire il tempo non sono gli orologi ma i piú diffusi vizi del pianeta: caffè e sigarette.
Si fuma, si aspira, si boccheggia, si sorseggia, tintinnano i cucchiaini e alle molte parole si alternano sguardi silenziosi: nonostante la finzione della scrittura, gli eccessi o le lacune dell’improvvisazione, il poco o nulla che possiamo conoscere dei nostri personaggi, la camera sempre fissa di Jim Jarmusch sa cosa cerca e, senza fretta, impara nel tempo a restituircelo. In questa opera lunare che è insieme parentesi e collante della sua già bizzarra filmografia – Coffee and Cigarettes è stato girato nell’arco di oltre quindici anni – le vite rappresentate non sembrano né brutte né belle, né insulse né fondamentali, tanto meno risolte: sono piuttosto frammenti, scampoli di incontri umani che, con beneficio di classifica, sembrano invitarci ad apprezzare l’esistenza nei suoi momenti qualsiasi, quelli che nessuno cerca o ricorda di aver vissuto, anfratti di puro accadere che, paradossalmente, recano in sé la possibilità di una rinnovata consapevolezza. Ecco perché, se tra milioni di anni una generazione aliena cercasse di comprendere il senso della nostra civiltà, scoprirebbe in Coffee and Cigarettes l’onesta indifferenza del tempo che ci scorre addosso, dotando i nostri momenti di una densità che insieme è limite e occasione, nutrendo il bisogno di incontro e scambio coi nostri simili, alimentando la nostra ansia di abitare il presente, di ribadire un’identità, di essere vivi. Che poi tutto questo passi attraverso il corpo inquieto di Benigni, i volti laconici di Tom Waits e Iggy Pop, il trasformismo di Cate Blanchett e quell’essere spontaneamente nonsense che Bill Murray si porta dietro ad ogni passo, qui risiede l’ulteriore punto di forza del film, che è divertente senza snobismi o ruffianerie, e forse condensa nel suo cast il ricordo di uno star system completamente trasformato, di una maniera di far cinema perduta e dimenticata, ma ancora viva, finché ci sarà Jim Jarmusch.
Coffee and Cigarettes [id., USA 2003] REGIA Jim Jarmusch.
CAST Roberto Benigni, Bill Murray, Cate Blanchett, Steve Buscemi, Tom Waits, Iggy Pop, Alfred Molina.
SCENEGGIATURA Jim Jarmusch. FOTOGRAFIA Tom DiCillo, Frederick Elmes, Ellen Kuras, Robby Müller.
Commedia/Film a episodi, durata 95 minuti.