SPECIALE FERMATI O MAMMA SPARA!
Mamma sei morta, che schifo
Buffo, goffo e grottesco, è questo che caratterizza la sagra del sangue e del truculento di Splatters – Gli schizzacervelli, terzo lungometraggio di Peter Jackson.
È il rapporto deviato con la madre a essere la miccia che farà esplodere una piaga zombie in una cittadina neozelandese. Miccia perché è la concatenazione di eventi non naturali a portare Lionel – giovane represso dalla madre invasiva e autoritaria – la sciagura di morti che proprio morti non vogliono essere. A condurlo allo zoo infatti è l’incontro con Paquita, luogo in cui è tenuto quel ratto schifoso portatore del morbo, e che poi azzannerà la matrona impicciona. Ma tutto scaturisce dall’incontro precedentemente influenzato dalla lettura delle carte della madre di Paquita, donna che forse riesce a vedere il futuro se non a condizionarlo. Lionel deve compiere un percorso, alla fin fine indotto volente o nolente, di emancipazione nei confronti della figura materna, grottesca maschera perbenista fintamente elegante e nobile per essere mostruosa nell’animo e possessiva quanto dispotica. Il percorso che porta Lionel a rinascere libero dalla propria madre passa attraverso delle tappe di avvicinamento al perverso e al sbagliato – almeno apparentemente –, infatti il ragazzo viene visto come un necrofilo, incestuoso e violento contro i bambini. Prima di fare a pezzi l’orribile mostro cui la matrona è diventata, Lionel deve abbattere la sua aura di corretta donna a perbenista dei Sixties, unico vero modo per prepararlo all’emancipazione. La superficie di una facciata viene a decadere come la pelle marcia e carne putrefatta di cadaveri idioti, un circolo eretto nello scantinato, nel quale tutti i membri sono incatenati per lo scandalo di esistere. La perdita di ogni freno inibitorio, li portano addirittura a riprodursi dopo la morte; allo stesso tempo questi si mischiano con la gente che affollerà la magione di Lionel, invitati dallo zio usurpatore dell’eredità lasciata dalla sorella. Splatters in fondo è una pellicola che vuole farsi guardare per le sue derive più grottesche, esaltate dal gore nel massacro finale, ma che fin dalla relazione tra madre e figlio racconta la storia di una devianza masochistica nella volontà di protrarre il rapporto di sottomissione alla figura dominante anche dopo la morte. L’emancipazione non è un atto voluto ma necessario, esso capita.
Splatters – Gli schizzacervelli [Braindead, Nuova Zelanda 1992] REGIA Peter Jackson.
CAST Timothy Balme, Diana Penalver, Elizabeth Moody, Forrest J. Ackerman.
SCENEGGIATURA Peter Jackson, Frances Walsh, Stephen Sinclair. FOTOGRAFIA Murray Milne. MUSICHE Peter Dasent.
Horror, 104 minuti circa.