24° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, 6 – 12 maggio 2014, Milano
Un concorso consapevole
I film visti finora nella sezione principale della ventiquattresima edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo – hanno rivelato sia un’attenta opera di selezione da parte dei direttori artistici del festival, sia una notevole maturità e consapevolezza da parte degli autori in competizione.
Alcuni titoli da cui partire per approfondire i più svariati temi legati ai paesi e alle culture dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, declinati con coraggio attraverso differenti registri e linguaggi. Complesso e per molti aspetti riuscito è il lungometraggio della cineasta franco-senegalese Dyana gaye Des étoiles, titolo metaforico che racconta con approccio corale tre storie senegalesi di emigrazione – quella della giovane Sophie a Torino, quella di Abdoulaye negli Stati Uniti alla ricerca di un lavoro, quella di Thierno che torna al paese di origine per il funerale del padre. Il tentativo di costruire un equilibrio tra il passato delle origini e il presente di una necessaria e spesso dolorosa integrazione muove la macchina da presa a un tempo in direzione del ritratto e del racconto emozionale, affrontando molte delle sfumature che il tema porta con sé. Il film del tunisino Belkadhi Nejib, Bastardo, già selezionato al Toronto Film Festival, racconta invece in forme più tradizionali ma a tratti molto evocative le conseguenze dell’avvento della modernizzazione in una Tunisia estrema, notturna, grottesca, costruendo il ritratto di un quartiere degradato dove Mohsen – detto “bastardo” perché trovato in un cassonetto da neonato – riscatta la propria congenita esclusione sociale nel momento stesso in cui installa sul tetto di casa un’antenna che consente ai suoi concittadini di accedere alla modernità delle comunicazioni. Einstein and Einstein, terzo lungometraggio del cinese Baoping Cao, già selezionato all’ultimo Far East Film Festival di Udine, racconta infine con solido impianto registico e una certa apertura al cinema commerciale il difficile passaggio all’età adulta della tredicenne Li Wan, affascinata dall’astrofisica ma contrastata da genitori assenti incapaci di amarla: la crudeltà familiare a cui Li Wan finirà per ribellarsi, soprattutto dopo che è stato smarrito il suo fedele cagnolino Einstein, diventa la cellula metaforica di una critica molto severa e senza mediazioni alla società e al sistema educativo della piccola borghesia urbana cinese. Completa questa prima disamina sui film in concorso il documentario argentino Mercedes Sosa, la voz de Latinoamérica, di Rodrigo H. Vila, che ricostruisce la carriera della celebre cantante – interprete di quella Todo Cambia sdoganata dall’Habemus Papam di Nanni Moretti – con un film intimista che ben sintetizza l’anima artistica e la missione politica della sua protagonista.
Des étoiles [id., Francia/Senegal 2014] REGIA Dyana Gaye.
CAST Ralph Amoussou, Marième Demba Ly, Souleymane Seye Ndiaye, Maya Sansa, Mata Gabin
SCENEGGIATURA Dyana gaye, Cécile Vargaftig. FOTOGRAFIA Irina Lubtchansky.
Drammatico, durata 98 minuti.
Bastardo [id., Tunisia 2013] REGIA Belkadhi Nejib.
CAST Abdel Moneem Chouayat, Chedly Arfaoui, Lobna Noomene, Taoufik El Bahri, Lassad Ben Abdallah.
SCENEGGIATURA Belkadhi Nejib. FOTOGRAFIA Gergely Pohárnok. MUSICHE Lone Wolf (Paul Marshall).
Drammatico, durata 106 minuti.
Einstein and Einstein [id., Cina 2013] REGIA Baoping Cao.
CAST Cao Xinyue, Dai Xu, Guo Jinglin, Huang Shijia, Zhang Xueying, Zhi Yitong, Zhou Zhen.
SCENEGGIATURA Jaio Huajing. FOTOGRAFIA Luo Pan. MUSICHE Ba Shui.
Drammatico, durata 119 minuti.
Mercedes Sosa, la voz de Latinoamérica [id., Argentina 2013] REGIA Rodrigo H. Vila.
CAST Chico Buarque de Hollanda, David Byrne, Fabian Matus, Elba Bustelo, Jacqueline Pons.
SCENEGGIATURA Rodrigo H. Vila. FOTOGRAFIA Hans Bonato, Mariano Cúneo, Ariel Gonzales. MUSICHE ORIGINALI Diego Villa.
Documentario, durata 90 minuti.