Piccoli problemi di cuore e di Torah
Il quinto film da regista di John Turturro, Gigolò per caso, assomiglia in molti punti ad una jam session, tanto la musica accompagna e sottolinea la narrazione. Saxofoni, trombe, contrabbassi e clarinetti fanno risuonare continuamente melodie del jazz classico, intervallate di tanto in tanto da canzoni napoletane e da sonorità flamenco, facendo della colonna sonora quasi un effettivo personaggio.
Del resto, che Turturro ami la musica diventa evidente se ripercorriamo la sua filmografia da regista, dallo sgangherato e divertente musical proletario/sentimentale Romance and Cigarettes all’omaggio alla musica partenopea Passione; inoltre, risaputo ai più e citato continuamente è il ruolo centrale rivestito dal jazz nel mondo di Woody Allen. Accompagnati quindi da note di vario tipo, più rapsodiche nei momenti comici e più soavi in quelli romantici, Turturro e Allen sono rispettivamente un fioraio e un ex libraio. Amici da sempre, il secondo convince il primo a intraprendere una nuova attività: quella del gigolò. A Turturro tocca il ruolo più attivo, mentre Allen organizza gli appuntamenti e, da buon manager, cerca di convincere più donne possibili a provare l’esperienza. L’attività riscuote parecchio successo, infrangendosi solo contro lo scoglio dell’inevitabile innamoramento e della rigidità della comunità ebraica ortodossa di Brooklyn, di cui la donna oggetto del sentimento (Vanessa Paradis) è parte. Fading Gigolo non è un calco del cinema di Woody Allen, ma vuole essere una raffinata, dolce commedia sentimentale, senza particolari pretese che non sia quella di raccontare una storia d’amore in maniera elegante e non del tutto convenzionale. Ciò precisato, è inevitabile che i rimandi al cinema alleniano non manchino: non solo per il jazz e la Manhattan autunnale (benissimo fotografata dal nostro Marco Pontecorvo) che fa da cornice alla vicenda, ma soprattutto perché l’ex libraio interpretato dall’autore di Manhattan riflette più di una caratteristica del suo personaggio più tipico. Un personaggio costruito da Turturro su misura per Woody, il quale infatti appare in ottima forma: è con lui in scena che accadono le cose e i dialoghi più divertenti. La parte migliore e la marcia in più del film sono però le sequenze dedicate all’ortodossia ebraica-newyorkese, con ancora Allen spesso protagonista (la scena del processo è la migliore), e che facilmente lasciano immaginare allo spettatore un’opera maggiormente incentrata su questa tematica. Anche perché la parte più strettamente sentimentale, quella con Turturro protagonista, pur gradevole, non è né abbastanza brillante né sufficientemente romantica per rimanere davvero impressa, nonostante l’eleganza stilistica un po’ patinata mostrata da Turturro regista, la solita bravura del Turturro attore e l’ottima prova di un’intensa Vanessa Paradis.
Gigolò per caso [Fading Gigolo, USA 2013] REGIA John Turturro.
CAST John Turturro, Woody Allen, Vanessa Paradis, Liev Schreiber, Sharon Stone.
SCENEGGIATURA John Turturro. FOTOGRAFIA Marco Pontecorvo. MUSICHE Abraham Laboriel, Bill Maxvell.
Commedia, durata 90 minuti.