ANTEPRIMA
Carpe diem
Da un mese nelle sale francesi e in attesa di un distributore italiano, il film postumo di Alain Resnais (1922-2014) Aimer, boire et chanter è stato presentato alla Cineteca di Bologna in anteprima nazionale il 10 aprile al festival Rendez-vous. Appuntamento con il nuovo cinema francese 2014 curato dall’Institut français Italia, Unifrance films e Accademia di Francia a Roma.
Un’occasione unica per vedere l’Orso d’argento Premio Alfred Bauer all’ultima Berlinale, perfetto commiato da un maestro del cinema che con i suoi lavori ha segnato almeno due generazioni di cineasti e la cui recente scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nell’ambiente culturale internazionale. Adattando Life of Riley, pièce del già frequentato Alan Ayckbourn (Smoking/No Smoking, Cuori), Resnais realizza una summa poetica della propria opera, disseminando qua e là elementi stilistici e tematici a lui cari. Come nel precedente Vous n’avez encore rien vu l’ambiente è quello del palcoscenico, ma se lì i toni erano cupi e dimessi, qui tornano i colori, la leggerezza e la contagiosa esuberanza de Gli amori folli e delle altre commedie del regista. In una riflessione su morte e vita, realtà e finzione, verità e menzogna i cui labili confini vengono spesso a confondersi, l’autore realizza una messa in scena, un teatrino dell’esistenza al cui centro è posto il fantomatico George Riley, malato terminale attorno al quale ruotano tre coppie le cui relative parti femminili sono state, o lo sono da poco, legate sentimentalmente a lui. È il suo coinvolgimento in una rappresentazione – pensato per alleviargli pene e dolori – a scatenare ricordi e ripensamenti da parte dei sei riguardo all’immagine creatasi dell’uomo e ai loro rispettivi rapporti con lo stesso, facendone fattore scatenante di situazioni tutt’altro che proprie di un’atmosfera luttuosa. Mentendo e confessando a sé e agli altri, i personaggi giungono a personali prese di coscienza che ristabiliscono un equilibro almeno apparente che non è però quello iniziale, perché il passato non torna, si fa presente con i segni di un trascorso ineludibile e di un tempo inarrestabile quanto incalcolabile, così come il destino. Non lasciarsi indietro nulla per non rimpiangere niente. La filosofia di George è consapevolezza che nessuna cosa è eterna e che la propria uscita di scena va, se non programmata, almeno preparata, curata, gestita perché non deluda il pubblico, se stessi e chi si ha vicino. Come ha fatto Resnais.
Aimer, boire et chanter – Life of Riley [Aimer, boire et chanter, Francia 2014] REGIA Alain Resnais.
CAST Sabine Azéma, Hippolyte Girardot, Caroline Sihol, André Dussollier.
SCENEGGIATURA Alain Resnais (dalla pièce Life of Riley di Alan Ayckbourn). FOTOGRAFIA Dominique Bouilleret.
Commedia, durata 108 minuti.