SPECIALE MITOLOGIA POP
Inganno e seduzione in Technicolor
Tratto dal Libro dei Giudici (capitoli 13, 14, 15 e 16), Sansone e Dalila narra la storia della lotta tra Sansone – giudice d’Israele dotato di una grandissima forza fisica – e gli oppressori del suo popolo: i Filistei. Questi ultimi, dopo una serie di tragici eventi, vogliono scoprire il segreto della potenza del loro nemico e sconfiggerlo definitivamente.
Si affideranno a Dalila, che per desiderio di vendetta deciderà di sedurre il protagonista in modo da fargli rivelare la chiave del suo vigore. Grande successo commerciale della stagione 1949/50, il film si basa su un soggetto che presenta vari spunti drammatici adatti a un kolossal dalle tinte forti che voglia attrarre un pubblico molto vasto: oppressione, lotta, odio, vendetta, inganno e pentimento. Anche se tutti questi elementi non mancano, risulta evidente che il regista Cecil B. DeMille punti soprattutto sulla magnificenza visiva dell’impianto scenografico e sulla sensualità sprigionata dai protagonisti, due aspetti molto legati tra di loro. Infatti, l’accesa fotografia in Technicolor, le fantasiose scenografie e, soprattutto, i costumi succinti e sgargianti degli eroi non solo rendono l’opera più spettacolare nel suo complesso, ma sottolineano costantemente – insieme ad una regia semplice e lineare – la bellezza dei corpi delle due star: quello muscoloso di Victor Mature e quello sinuoso di Hedy Lamarr. Ciò che emerge particolarmente dalla pellicola è l’erotismo emanato dalla relazione tra i due personaggi, un rapporto costituito da un continuo gioco di attrazione e repulsione, seduzione e respingimento. Non è un caso che Dalila venga rappresentata fin dall’inizio quasi come una sorta di dark lady ante litteram: ambigua e affascinante, furba e desiderosa di possesso, sicura di sé ma non esente da invidie e gelosie, è capace di conquistare e manipolare il prossimo per i propri interessi economici e vendicativi. Così, se nella prima parte Sansone la respinge intuendone la potenziale pericolosità, nella seconda non potrà che cedere alla sua magnetica bellezza, aspetto e momento al quale DeMille si dedica con particolare attenzione. Con Sansone e Dalila ci troviamo di fronte ad un kolossal in cui lo sfarzo visivo risulta fondamentale non solo per le sequenze più spettacolari di lotta e distruzione, ma anche per accompagnare ed esaltare la storia d’amore e odio tra i due protagonisti. Tutto in una pellicola che non a caso ha vinto nel 1950 i premi Oscar per la Miglior Scenografia e i Migliori Costumi per un film a colori.
Sansone e Dalila [Samson and Delilah, USA 1949] REGIA Cecil B. DeMille.
CAST Victor Mature, Hedy Lamarr, George Sanders, Angela Lansbury, Henry Wilcoxon.
SCENEGGIATURA Jesse L. Lasky, Fredric M. Frank. FOTOGRAFIA George Barnes. MUSICHE Victor Young.
Drammatico/Biblico/Avventura, durata 128 minuti.