SPECIALE MITOLOGIA POP
Tutto un altro peplum
“Ricorda sempre di avere fede in ciò che fai e non credere in ciò che temi”. Non è un mantra new-age ma un cult firmato Mario Bava. Dopo l’esordio in bianco e nero con La maschera del demonio, il maestro del cinema horror se ne allontanò solo in apparenza.
Ercole al centro della Terra è infatti un peplum del tutto sui generis: a cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta, a soli due anni dal Ben Hur di Wyler e dopo la riscoperta del filone erculeo ad opera di Pietro Francisi (Le fatiche di Ercole, Ercole e la regina), Bava, che per Francisi aveva curato la fotografia, scelse di cimentarsi a sua volta nel genere. Lo fece, però, con il suo stile irriducibile, capace di creare, dalla povertà dei mezzi, mondi (in)credibili e surreali. La storia di Ercole che discende nell’Averno, per amore della bella Deianira, diviene l’occasione per una ricerca estetica straniante e suggestiva, con un uso onirico del colore che ha poi contrassegnato l’horror gotico a venire. Dalle terre di Ecalia al Giardino delle Esperidi, fino alle profondità degli inferi di Plutone, Bava inanella scenari di eccezionale potenza espressiva. Alla razionalità geometrica del palazzo del perfido Lico, specchio dei suoi biechi maneggi di potere, oppone la vitalità e il sublime orrorifico della natura, regno ambiguo di Dei volubili, inclini al premio come alla vendetta. Con l’ironia che lo contraddistingue, il regista miscela l’epos delle gesta eroiche con il registro comico di uno stolto Telemaco, reinventando in chiave horror i risvolti più mostruosi del sovrannaturale. Un impianto del tutto inedito di trovate ad effetto e maestria artigianale, in grado di sopperire, con l’efficacia della resa tecnica, alle interpretazioni di attori non proprio esemplari, fatto salvo Cristopher Lee nei panni dell’antagonista. Cieli infuocati e morti risorti accompagnano la doppia condanna di uomini assetati di onnipotenza e divinità tentate dai sentimenti umani. Una hÿbris che in entrambi i versi è destinata al fallimento, mentre il forzuto figlio di Giove vince in virtù della sua doppia natura, umano nell’ambizione, straordinario nella riuscita. Proprio come questo film.
Ercole al centro della Terra [Italia 1961] REGIA Mario Bava.
CAST Reg Park, Cristopher Lee, Leonora Ruffo, Gorge Ardisson, Marisa Belli, Ida Galli.
SCENEGGIATURA Mario Bava, Sandro Continenza. FOTOGRAFIA Mario Bava. MUSICHE Armando Trovajoli.
Peplum, durata 91 minuti.