SPECIALE MITOLOGIA POP
La sciocchezza e la ferocia, allo stesso tempo
Brian nasce a Nazareth sotto la stella cometa, ma non è il salvatore che il suo popolo aspetta. È nato nella stalla sbagliata e per tutta la vita sarà scambiato col messia. Brian di Nazareth non è blasfemo ma è certamente profano: non colpisce direttamente Gesù o altri personaggi sacri, ma ridicolizza il concetto di fede in tutti i modi possibili.
I Monty Python lo avevano già fatto nei loro spettacoli comici e nel loro primo film basato su un soggetto originale, che ridicolizzava la ricerca del Graal, ma prendere di mira le vicende del Vangelo, anche se di striscio, è una scelta molto più difficile e coraggiosa. Quello del “sosia” è uno stratagemma che consente al sestetto comico di sbeffeggiare il salvatore evitando l’offesa diretta alla religione. L’oggetto primario della loro satira, però, non è tanto la figura biblica quanto il popolino. Tra donne isteriche che si sfogano nelle lapidazioni, insurrezionalisti codardi e inefficienti e mercanti disonesti, i giudei sono dipinti come una vera banda di idioti. I romani saranno anche imbranati e comici, ma non subiscono lo stesso trattamento riservato agli ebrei. Ponzio Pilato è schernito in maniera simpatica e superficiale, prendendo in giro i suoi difetti di pronuncia; sono gli ebrei che subiscono la satira più pregna, quella che vuole colpire i credenti in senso assoluto. Le scene di massa sono moltissime, ma le folle parlano sempre insieme, all’unisono, perché non sono in grado di pensare con la loro testa. Il loro tratto più caratteristico è l’ingenuità riguardo tutto ciò che è sacro. Profeti e falsi salvatori hanno la vita facile quando il popolo è pronto a credere a tutte le loro promesse senza porre troppe domande. Brian è eletto a salvatore contro la sua volontà e non può più liberarsi da questa nomea: se nega la sua ascendenza divina, è segno di umiltà, mentre se la ammette, darà ai suoi seguaci ciò che vogliono sentire. Egli è un protagonista incredibilmente sfortunato ed empatico, il suo buon senso è sprecato in un mondo che sembra non comprenderlo. Come accadeva in Monty Python e il sacro Graal, la narrazione vive a metà tra il film lungo e lo sketch comico. Brian di Nazareth ha un arco narrativo unico, che spesso diventa pretestuoso perché serve solo a condurci da un siparietto comico all’altro. I due film hanno in comune anche il massacrante doppiaggio italiano, pieno di licenze e aggiunte poco divertenti, ma bisogna ammettere che trasporre in italiano lo humour inglese è un’impresa difficile. Lo stile dei Monty Python è spesso sottile, pieno di giochi di parole, inflessioni e sfumature linguistiche intraducibili. Il loro talento stava nell’essere contemporaneamente sciocchi e feroci, Brian di Nazareth ne è probabilmente la dimostrazione più importante.
Brian di Nazareth [Life of Brian, Gran Bretagna 1979] REGIA Terry Jones.
CAST Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin.
SCENEGGIATURA Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin. FOTOGRAFIA Peter Biziou. MUSICHE Geoffrey Burgeon.
Comico/Storico, durata 94 minuti.