SPECIALE LARS VON TRIER
Film di genere, alla Von Trier
Spesso il confine che passa tra il genio e la cialtronaggine è sottile. Questo è particolarmente evidente quando ci si confronta col genere dell’horror, dove la tensione rischia costantemente di risolversi in una risata. Antichrist è un horror molto sperimentale e quindi il rischio è ancora più alto.
Sono passati quindici anni dal Dogma 95 e l’estetica di Von Trier si è adattata per contraddire i nuovi standard dell’industria cinematografica: la sporca camera a mano lascia il posto alle immagini belle, lunghe e rallentate. Von Trier ha firmato uno shock movie estremamente patinato, che è quasi una contraddizione in termini. Bisogna riconoscere il coraggio della sua operazione (il coraggio è esattamente ciò che ci si aspetta da un film di Von Trier) ma nei momenti più violenti ritorna l’estetica grezza cui il regista ci aveva abituati e che riprenderà con più forza nei film successivi. Antichrist è una prova attoriale di Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg, gli unici interpreti a parte il figlio che muore nella prima scena, eppure non è un “film di attori” perché la personalità del regista è troppo forte per lasciare loro spazio. Dafoe è uno psicoterapeuta che tenta di curare sua moglie trascinandola in una casa di montagna per ritrovare la serenità che ha perduto dopo la tragedia. Lei è ancora in preda ai sensi di colpa, crede che la morte del figlio sia colpa sua e si convince che le donne siano innatamente malvagie e irrazionali perché imparentate col demonio. La sua ossessione per le streghe unita alla terapia quasi ipnotica del marito la conduce sempre più in uno stato di coscienza alterata ricco di violenza, con un particolare accanimento sul sesso maschile. Von Trier ha sempre fatto sfoggio di una certa misoginia, ma stavolta ne ha fatto il tema portante del film. Antichrist introduce periodicamente una dialettica tra i due protagonisti, che discutono di filosofia, di storia e di tematiche socialmente importanti. Purtroppo questi spunti sono scarni e mal inseriti e risultano essere la parte più debole del film, che funziona meglio quando gli esseri umani (e le volpi) stanno zitti. Antichrist è un film ipnotico e ridicolo al tempo stesso. Funziona alla perfezione quando ci mostra le esplosioni di violenza o quando tenta di inquietarci con le sue immagini di una natura brutta e selvaggia. Guardando certe inquadrature raffiguranti il bosco, la dedica a Tarkovskij sembra più che giustificata. Purtroppo, il film è anche pieno di dialoghi ingenui, riflessioni poco interessanti e momenti di comicità involontaria, ed è da considerarsi come un esperimento riuscito a metà.
Antichrist [id., Danimarca 2009] REGIA Lars Von Trier.
CAST Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Storm Acheche Sahlstrom.
SCENEGGIATURA Lars Von Trier. FOTOGRAFIA Anthony Dod Mantle. MUSICHE Kristian Eldnes Andersen.
Horror/Drammatico, durata 108 minuti.