SPECIALE MODA AL CINEMA
Moda (de)nuda(ta)
A due anni di distanza da I protagonisti, vero e proprio atto d’accusa nei confronti dell’industria cinematografica hollywoodiana, Robert Altman pone al centro dell’attenzione l’effimero e patinato business dell’haute couture ed il variegato circo mediatico che le gravita attorno. Questa volta, tuttavia, il cineasta di Kansas City ci dispensa dai toni caustici e graffianti tipici della precedente pellicola e si concede un esercizio stilistico di mero divertissement e dal retrogusto ironico e spumeggiante.
Prêt-à-Porter è il termine utilizzato nel settore della moda per identificare quella produzione di abiti fatta in serie e già confezionata a uso e consumo del cliente. Tale termine si fa metafora del film stesso, in cui nulla o quasi nulla ci viene elargito sull’ispirazione creativa come forza propulsiva dietro ad ogni collezione mostrata. Al contrario, l’intero intreccio sembra già etichettato a uso e consumo dello spettatore e i ben trentuno personaggi – senza contare le innumerevoli apparizioni di attori, gioiellieri, modelle e stilisti nella parte di loro stessi – vengono interamente descritti nelle loro stravaganze comportamentali degne dei migliori rotocalchi rosa a discapito di un eventuale approfondimento psicologico. L’atteggiamento di Robert Altman verso il mondo della moda è dunque palese. Da una parte, il regista si mostra alquanto divertito a svelare e a sbeffeggiare l’aspetto commerciale e pubblicitario dell’industria dell’abbigliamento. Dall’altra, Altman sembra fortemente amareggiato e disilluso da tali retroscena celebranti la sola apparenza a scapito dell’ispirazione artistica delle menti che si celano dietro a una qualsiasi griffe. Unica eccezione alla regola è costituita dal personaggio della stilista in bancarotta Simone Lowenthal, mero esempio di spirito creativo all’interno di un circo puramente mediatico. Il personaggio diviene alter ego di Altman nel momento in cui decide di fare sfilare a sorpresa delle modelle completamente nude, una delle quali incinta. La nostra stessa essenza e il motore della nostra pulsione artistica, dunque, risiedono solo ed esclusivamente nel nostro corpo e da lì dovrebbero ripartire. E così si spiega l’ironico finale. Mentre al funerale del presidente della camera nazionale della moda sfilano i vecchi baluardi imbellettati dagli sfarzosi abiti griffati, all’orizzonte posano dei bambini completamente nudi per una nuova campagna pubblicitaria di Trussardi dal titolo “Get Real”. Spogliati di tutto ma non della tua essenza, sembra dirci Altman. La vera rivoluzione creativa risiede pur sempre sia nell’uomo qualunque sia nell’involucro che lo riveste.
Prêt-à-Porter [id., USA 1994] REGIA Robert Altman.
CAST Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Kim Basinger, Stephen Rea, Tim Robbins, Julia Roberts.
SCENEGGIATURA Robert Altman, Barbara Schulgasser. FOTOGRAFIA Jean Lépine, Pierre Mignot. MUSICHE Michel Legrand.
Commedia, durata 133 minuti.