SPECIALE TRUE DETECTIVE
“Non tapparmi la bocca”. Fammi parlare.
Tradite, usate, violentate, uccise. Prostitute, Amanti, Mogli, Figlie. Queste sono le figure femminili di True Detective, la serie antologica, più amata e osannata della stagione, targata HBO, ideata da Nic Pizzolatto e realizzata da Cary Fukunaga.
Rust/McConaughey e Marty/Harrelson, alla ricerca di un serial killer, sono i perni intorno ai quali ruota tutto, ma è evidente che in ballo c’è anche il problema femminile. Fin dai titoli di testa gli uomini, ontologicamente vestiti di personalità, complessa ed eroica, sono “trapassati” dalla triste Louisiana, da lampi di luce, metafora del supplizio della croce, da fiamme che bruciano i corpi. Le donne invece, ontologicamente nude, si mostrano “nel” loro Corpo: dolorosa madre (Maggie, la moglie Marty) o strumenti di piacere (culi e tacchi borchiati, ballerine di night), “sostanza liquida” oggetto di sguardo, di penetrazione, di soprusi. I corpi delle vittime, sfigurati, tatuati, rappresentano la supremazia del Maschio, che si esplicita in quello “schema d’amore parafiliaco”, che lega “amor carnale, fantasie e pratiche vietate dalla società”. Le amanti, seni esagerati, corpi perfetti, esprimono una sessualità pronta e “agita”: “pura fica”, “vagina dentata” che “morde” e ingloba la vita di Marty, pene che vuole solo “comandare e godere”. Le prostitute, possesso mai definitivo dell’uomo, sono continua sfida castrante per lui, perdente nel suo machismo. Diversa è la questione riguardo mogli e figlie: per Rust sono ombre comunque sempre “addosso” a lui, ricordi indelebili di un castigo umano e divino, eterno ritorno di uno strazio che lo rende “comprensivo castigatore” di quella dolorosa “marionetta biologica” che è l’uomo. Per Marty le donne sono feticcio di uno status di cui egli si ricorda solo quando deve “marcare il territorio”, Maggie sa essere madre, ma è sfiancante e quindi mancante nel suo essere donna. Le presenze femminili, “paper-thin” – come le definisce Emily Nussbaum –, proprio per la loro “immaterialità” tutta corpo fanno percepire molto in trasparenza sul rapporto uomo-donna, sulla mascolinità-femminilità, su quella voragine che spesso per legge naturale, biologica, culturale diventa vuoto. La loro assenza come la loro presenza, a volte inconsistenze, le loro parole, che sembrano buttate lì a caso, danno vita a una teoria femminile, che pur iniziando e finendo col corpo, rappresenta la donna ancora purtroppo Soggetto solo parziale del suo seno, del suo ventre, della sua vagina, di se stessa, del suo posto nel mondo e per questo ancora Oggetto del Maschio, della Società e della Storia. Oh, se vorremmo un Rust e un Marty al femminile, ma c’è ancora molta strada da fare.
True Detective [id., USA 2014] IDEATORE Nic Pizzolatto. REGIA Cary Fukunaga.
CAST Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Michelle Monaghan, Tory Kittles, Michael Potts, Kevin Dunn, Alexandra Daddario.
Crime, durata 60 minuti (episodio), stagioni 1