22 MARZO, OMAGGIO A NINO MANFREDI
Percorsi e contraddizioni
Il referendum “anti-emigrazione” tenutosi a febbraio 2014 in Svizzera rende assolutamente attuale un film come Pane e cioccolata, tragicommedia amarissima che vede al centro proprio le difficoltà dei migranti nel Paese elvetico.
L’opera racconta le peripezie di Giovanni Garofoli, emigrato italiano in Svizzera che a causa di alcune circostanze viene licenziato dal ristorante dov’era in prova. Per non perdere il permesso di soggiorno non gli resta così che considerare ogni tipo di lavoro, dal più redditizio al più umiliante. Tutto con un travaglio materiale e psicologico che lo porta più volte ad abbandonare ogni speranza e a provare il desiderio di ritornare in Italia. In Pane e cioccolata la questione dell’emigrazione apre anche ad altre problematiche, come il rapporto tra classi sociali e le dinamiche che vi sono al loro interno (la lotta e la solidarietà che vi è tra lavoratori ne sono un esempio), la speculazione finanziaria e un modo truffaldino di fare impresa, la dialettica tra la disponibilità a degradarsi per il pur minimo stipendio e l’orgoglio di appartenenza alla propria classe e al proprio Paese. Tutto ciò è espresso e mostrato attraverso una struttura narrativa a sketch, in cui le diverse sequenze risultano quasi autonome e autoconclusive, ma che essendo disposte in successione formano comunque un racconto chiaro e lineare. Una costruzione sfruttata dal regista Franco Brusati per aprire la sua opera con ironia e portarla gradualmente verso il dramma e l’amarezza: infatti, sequenza dopo sequenza il protagonista scivola sempre più in una vicenda senza speranza, venendo coinvolto in situazioni sempre più svilenti, grottesche e paradossali, come lo sgradevole e straniante episodio del pollaio. Se l’autore e la narrazione delineano accuratamente il viaggio degradante dell’eroe, la performance istrionica e allo stesso tempo sottotono di Nino Manfredi restituisce gli atteggiamenti e i sentimenti opposti che dominano il protagonista: allegria e malinconia, sconforto e orgoglio, semi-sudditanza e rabbia. Dunque, un film che contemporaneamente traccia percorsi e descrive contraddizioni, anche nell’uso particolare degli ambienti: si parte, infatti, da un bellissimo e quasi idilliaco parco naturale e si prosegue tra soffocanti case-pollai e lugubri dormitori per lavoranti italiani. Elementi “vissuti” anche dagli spettatori, empaticamente uniti a un personaggio che porta su di sé molte delle problematiche materiali e psicologiche legate all’emigrazione.
Pane e cioccolata [Italia 1973] REGIA Franco Brusati.
CAST Nino Manfredi, Anna Karina, Johnny Dorelli, Paolo Turco, Gianfranco Barra.
SCENEGGIATURA Franco Brusati, Nino Manfredi, Jaja Fiastri. FOTOGRAFIA Luciano Tovoli. MUSICHE Daniele Patucchi.
Commedia/Drammatico, durata 115 minuti.