C’è del marcio in Nord Corea
Quali sono le principali notizie che ci arrivano dalla Corea del Nord? Il soldato gigante presente ai funerali del Caro Leader, la morte dello zio del nuovo capo di stato Kim Jong-un sbranato dai cani, la testimonianza sbilenca del senatore di Forza Italia Antonio Razzi che elogia l’ordine e la pulizia della cosiddetta “Repubblica Popolare Democratica”.
Ma in Nord Corea chi c’è stato veramente? Si dice che nello Stato socialista coreano possano recarvisi solo ventimila turisti l’anno. Il fumettista ed animatore Guy Delisle c’è riuscito, nel 2003 e per ben due mesi, per seguire i lavori su una serie animata per ragazzi. “Sono un narratore di racconti divertenti a cui capita di trovarsi in posti molto seri, e mi tocca spiegare situazioni altrettanto serie”: il tono scelto dall’autore canadese per calarci nel contesto di totale alienazione nordcoreana è il grottesco, con punte di inusitata leggerezza per farci comprendere al meglio i tratti più stranianti di un mondo “Altro” che ci piacerebbe immaginare frutto di una semplice fantasia da romanzo distopico. Però, come afferma il The London Free Press, “Potrebbe essere un racconto di fantascienza, se solo la Corea del Nord non esistesse davvero”: si tratta di una nazione chiusa verso l’esterno, esempio di dittatura totalitaria condannata dall’Occidente, ma con cui il medesimo Occidente si trova comunque ad avere a che fare, dato che il basso costo offerto attrae innegabilmente lavoro. Il prigioniero di lusso Delisle ci guida all’interno del parco dell’assurdo scoprendo quasi con ingenuità i dogmi cui quotidianamente è sottoposta la popolazione. Il rito dei fiori da depositare ai piedi della statua di Kim Il-sung, tappa obbligata per i nuovi arrivati; la cronica mancanza di illuminazione (nelle strade, negli alberghi, in aeroporto); le effigi rappresentanti i vari “Kim” (tutta una dinastia che si trasmette il potere di padre in figlio) l’uno identico all’altro. Come a dire che per il popolo non deve cambiare nulla, il regime è retto sempre dalla stessa testa. Il più grande punto di domanda per Delisle riguarda proprio la totale assuefazione degli abitanti della capitale: totalmente intossicati dall’ideologia, piegati alla logica della sofferenza mascherata da Socialismo realizzato, privi di qualunque desiderio. Pyongyang è una narrazione “orizzontale”, del tutto priva di colpi di scena, perché il “neorealismo nordcoreano” non si può romanzare. La mitologia di regime non lo permette, gli strumenti del controllo dell’informazione e della distribuzione della ricchezza castrano ogni possibile libero arbitrio. E alla fine non ci può essere una morale, perché persino vivendo la Nord Corea e assaggiandone la dottrina di Stato (lo Juche, sorta di autarchia che illumina – letteralmente – il cielo di Pyongyang) se ne resta drammaticamente esclusi.
Pyongyang [Francia 2013] AUTORE Guy Delisle.
DISEGNI Guy Delisle. PUBBLICATO DA Rizzoli Lizard.
Graphic novel, B/N, 176 pagine.