Val Kilmer a la credibilità
Un’improbabile epopea familiare si snoda lungo un ventennio, dagli anni ’50 agli anni ’70, raccontando la costruzione dell’impero petrolifero della famiglia Morehouse, composta dal padre Jonas, la figlia Cynthia e il figlio adottivo Devon. Sei soli episodi sono bastati al fittizio autore del romanzo eponimo, Eric Jonrosh alias Will Ferrell, per auto-produrre la versione cinematografica del proprio libro.
Lo sviluppo della trama è degno delle migliori soap opera degli anni ’70, quelle più strettamente imparentate ai più recenti Beautiful e Terra Nostra, che inevitabilmente finiscono nel mirino di questa parodia. Ci si muove infatti tra amori incestuosi, guerre incombenti e drammi familiari che, in men che non si dica, ci portano dritti in quell’atmosfera così incantata e surreale che conosciamo bene. Un modo produttivo, quello delle soap opera televisive che viene totalmente dissacrato, ostentato nelle sue esagerazioni ed arricchito di giochi di parole e finezze estetiche, il tutto unito ad una macchina narrativa pressoché inarrestabile. Visto infatti che l’immaginario che si propone di parodiare si basa su una realtà alterata fino al surreale, The Spoils of Babylon la ribalta in tutto e per tutto, capovolgendo l’operazione di svelamento e ostentando le stesse fondamenta di questa istituzione. Scenografie cartonate, personaggi caricati di vestiti e parrucche farsesche ma soprattutto di un’espressività e gestualità iperboliche, panoramiche ricostruite su modellini: tutto contribuisce a gridare ad alta voce “È tutto finto!”, rendendo impossibile il coinvolgimento tipico delle serie televisive. Qui arriva la sorpresa. Non c’è nessuna pretesa di illusione, tutto è sfacciato e caricato all’ennesima potenza. Complice anche la scelta a dir poco azzeccata degli interpreti (manichino compreso), ci si trova davanti ad uno strano fenomeno: come spettatori si rimane infatti coinvolti e fidelizzati ad un prodotto che, invece, cerca in ogni modo di staccarci dalla storia e disturbarci nella sua visione. Nessuno dei tentativi arriva però ad intaccare quel meccanismo che, per seguire la storia e per farsi qualche risata, crea l’attesa per l’episodio successivo. La composizione delle singole inquadrature è talmente sopra le righe, che nell’universo così creato trovano posto anche elementi considerati simboli di narrazioni inverosimili. Mi riferisco soprattutto alla presenza di Val Kilmer, che in poche occasioni si era trovato inserito in un contesto così adatto al suo personaggio. In tutta questa realtà iperbolica, per una volta, anche Val Kilmer riesce a sembrare credibile o quanto meno appropriato.
The Spoils of Babylon [Id., USA 2014] IDEATORI Matt Piedmont, Andrew Steele.
CAST Tobey Maguire, Kristen Wiig, Tim Robbins, Jessica Alba, Val Kilmer, Michael Sheen, Will Ferrell.
Commedia, durata 23 minuti (episodio), miniserie 6 episodi.