L’Apocalisse, in anticipo
È la storia di quattro amici, quattro compagni di viaggio alla ricerca di nuove sensazioni, nuove visioni: il Cile è il luogo decretato ad accogliere le loro speranze, San Pedro la città dove cercare quel misterioso oggetto responsabile di aver messo in moto la ricerca.
Trattasi dell’Echinopsis pachanoi, una cactacea colonnare, un cactus dal fusto allungato, da sempre coltivato nel suo habitat naturale ed utilizzato come semplice pianta ornamentale o come recinzione. Oppure sfruttata per i suoi succhi, contenenti molti alcaloidi tra cui la mescalina: l’unico scopo di Jamie, il leader del gruppo, è trovarne un pezzo, cucinarlo, filtrarlo e bere il magico succo sulla spiaggia, solo il deserto intorno e l’oceano all’orizzonte. Ciò che non avrebbe potuto prevedere è l’entrata in gioco di una travolgente outsider, una ragazza stralunata che risponde al nome di Crystal Fairy. Eccentrica in tutto, sembra provenire da una galassia parallela ma destinata a non intersecarsi mai con quella che noi abitiamo: come se fosse la cosa più naturale del mondo, si amalgama al gruppo di ragazzi, accompagnandoli nella loro missione, dispensando pace, amore e condivisione. Sembra veramente fatta di cristallo, talmente eterea, slegata dai vincoli della morale, della percezione delle cose imposta dalla nostra quotidianità. Ad un certo punto sorge spontanea la domanda: è veramente una creatura capitata per caso sul nostro bizzarro pianeta o si tratta dell’ennesimo prodotto della società, una marionetta che, come tutti noi, porta una maschera, solamente un po’ più elaborata? Impossibile sciogliere il dubbio, il regista Sebastián Silva consegna allo spettatore il compito di scegliere se smettere di ragionare e iniziare a credere o preferire uno smascheramento plateale, come quello ricercato ad ogni costo da Jamie. Quello che il ragazzo non sembra voler accettare sono tutti quei piccoli segnali che lo legano indissolubilmente a Crystal Fairy, entrambi stranieri in una terra che non gli appartiene, alla ricerca di conferme, di nuove esperienze, di capire cosa davvero desidera il loro spirito: Jamie usa l’ordine e la logica, Crystal opta per la fede e la spontaneità. Il succo psicotropo diventa quindi una metafora, lontano da discorsi su legalità, dipendenza e morale: scombina le carte in gioco e costringe i due protagonisti a vedere uno nel mondo dell’altro, gli occhi ormai liberi da preconcetti, è un tramite naturale sotto ogni punto di vista. Presentato durante l’edizione 2013 del Sundance Film Festival nella sezione World Cinema Dramatic, porta a casa il premio alla miglior regia: senza ombra di dubbio Sebastián Silva è riuscito a comporre un’avventura istintiva, coerente e concreta, capace di occupare una frequenza tutta sua e di essere totalmente soddisfatta di tale scelta.
Crystal Fairy & the Magical Cactus and 2012 [id., Cile 2012] REGIA Sebastián Silva.
CAST Michael Cera, Gaby Hoffmann, Juan Andrés Silva, José Miguel Silva, Augustin Silva.
SCENEGGIATURA Sebastián Silva. FOTOGRAFIA Cristián Petit Laurent. MUSICHE Pedro Subercaseaux.
Commedia, durata 98 minuti.