È vero, su Mediacritica non si danno le news e non si riprendono annunci di uscite. Ma questa volta si può fare un’eccezione perché – segnare sul calendario – il 5 maggio torna 24.
Era il 24 maggio del 2010 l’ultima volta che abbiamo visto Jack Bauer sullo schermo: lacrime e sangue sul volto dell’Eroe più controverso e potente della New Golden Age televisiva.
Jack salutava il Presidente Allison Taylor e Chloe O’Brian attraverso un monitor, guardava in macchina e diceva “Thank you”. E lo spettatore, totalmente immedesimato nel racconto, sapeva che quello era un grazie rivolto a lui – fedele alla serie e al personaggio, consapevole che quella era l’ultima volta che il suo sguardo avrebbe incrociato quello di Jack. A quel momento è seguito un periodo di lutto, poi la crisi di astinenza da 24, poi la voglia di ricominciare e di trovare in qualche altra serie un Eroe nuovo. Trovato? Forse non tutti. Ma in quattro anni per fortuna ci siamo innamorati di decine di altri personaggi seriali, dei loro mondi, delle loro storie. E ora (l’annuncio risale a molti mesi fa – ma il teaser trailer ha una manciata di giorni), quando ormai faceva parte del nostro vissuto, Jack Bauer è di ritorno. Sì, c’è un certo grado di perplessità relativamente a Live Another Day perché questa nona stagione rischia di essere un’operazione commerciale che potrebbe sporcare il ricordo di una serie quasi perfetta (ci sono stati alcuni momenti un po’ più bassi, inutile negarlo). I fattori di rischio non sono pochi: la nuova season sarà composta da 12 episodi e questa scelta tradisce la regola aurea del tempo reale della serie perché assisteremo ad ellissi e contrazioni; la location sarà Londra – il teaser è iperdidascalico, l’immagine infatti si apre con la bandiera del Regno Unito stampata su una macchina, un autobus a due piani sullo sfondo e una delle classiche cabine telefoniche rosse della città in secondo piano – quindi viene meno il fascino delle metropoli transoceaniche risorte dopo l’11 settembre; Chloe O’Brian ha un look vagamente dark che non si può guardare, ma diamole fiducia, forse è un travestimento. Ciò nonostante lo sguardo eroico e folle di Kiefer Sutherland, la sua pelle spessa, consumata e invecchiata e l’urlo violento di rabbia e disperazione con cui chiude il teaser trailer, bastano e avanzano a tutti i suoi fan che lo attendono impazienti e devoti come se il tempo non fosse mai passato.