64° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, 6-16 febbraio 2014
Ego contro Ego
Michel Gondry è artista eclettico e infaticabile: tra un Se mi lasci ti cancello e un Mood Indigo, il regista francese è solito realizzare film più “piccoli” e documentari, senza dimenticare la musica e, ogni tanto, anche il fumetto.
Nell’ultima edizione del festival di Berlino è stata presentata una delle sue ultime fatiche: il documentario Is the Man Who Is Tall Happy?, incentrato su un personaggio di assoluta importanza per la storia e la cultura del Novecento: il linguista Noam Chomsky. Il film racconta gli incontri avvenuti tra l’intellettuale e il regista, con quest’ultimo nell’impacciato ruolo di intervistatore e con il linguista che divertito si racconta, sia per quanto riguarda il suo pensiero, sia per quanto riguarda la sua biografia. Attenzione: non pensate ad un documentario tradizionale, o ad una videointervista come tante. Stiamo parlando di Gondry, il quale ha deciso di dare libero sfogo alla fantasia e alla visionarietà traducendo le conversazioni in disegni animati. Is the Man Who Is Tall Happy? è infatti un fantasioso, colorato ed ironico documentario animato, realizzato con la tecnica della stop motion. L’animazione ha il compito sia di spiegare visivamente le teorie e i racconti di Chomsky, sia di essere una sorta di contrappunto ironico, e soprattutto autoironico, in quanto colpisce perlopiù il senso di inferiorità intellettuale e il conseguente disagio che Gondry non cerca assolutamente di nascondere, ma che diventano anzi elementi importanti nel film. I disegni animati appaiono, non sempre ma spesso, come una sorta di allegra e ironica traduzione visiva di quello che passa nella testa del regista quando ascolta il grande interlocutore: significativo, per esempio, è il momento in cui la silhouette animata di Chomsky colpisce quella di Gondry con un pugno perché il regista ha posto male una domanda. Così, l’ego del regista risulta altrettanto presente di quello del pensatore a cui il film è dedicato, diventando a volte invadente rispetto a quello che avrebbe dovuto, in teoria, essere il soggetto principale dell’opera. Certo, Chomsky è Chomsky, non è certo facile metterlo in secondo piano, e rimane comunque un personaggio magnetico e affascinante, ma troppo a lungo si ha la sensazione di assistere ad un documentario sui rovelli del regista e sul suo autopercepito disagio; elemento che poteva benissimo starci, più sommesso e nascosto, come accompagnamento, ma che così risulta troppo dominante per non far venire il dubbio che Is the Man Who Is Tall Happy? sia la classica occasione mancata, un’opera con un suo fascino ma un po’ stonata.
Is the Man Who Is Tall Happy? [id., Francia 2013] REGIA Michel Gondry.
CAST Noam Chomsky, Michel Gondry.
SCENEGGIATURA Michel Gondry. MUSICHE Howard Skempton.
Documentario/Animazione, durata 88 minuti.