64° Festival Internazionale del Cinema di Berlino – dal 6 febbraio al 16 febbraio 2014
ANTEPRIMA
Il rassicurante vuoto americano
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, un manipolo di esperti d’arte e curatori di musei partì alla ricerca delle opere artistiche trafugate da Hitler con l’intento di costruire un maestoso e auto celebrativo museo. Il corso degli eventi mutò le carte in tavola e così, per evitare che le opere andassero al rogo, questo gruppo di americani partì alla volta dell’Europa per recuperare e salvare l’arte e la sua storia.
Girato tra Germania e Regno Unito, l’ultimo film da regista di George Clooney, in concorso alla 64a Berlinale, in realtà abbraccia un orizzonte più ampio, facendo capolino in Italia, Francia, Paesi Bassi, proprio per dimostrare l’assunto di partenza: gli Usa vedono e provvedono. Il fatto che sia tratto da una storia vera, raccontata da Robert M. Edsen nell’omonimo libro uscito nel 2009, non è una scusa per un film che, a tratti, sembra autocelebrarsi, perdendo di vista l’unità del racconto. Certo Clooney non è regista e sceneggiatore banale nel panorama high profile statunitense, lo dimostrano quei piccoli/grandi film come Good Night, and Good Luck. o ancor meglio Le idi di marzo, ma questa volta cade nel tranello finora aggirato dell’agiografia di una nazione. Infarcita di cliché e battute prese a prestito da altri mille film, l’opera non riesce mai a decollare restando ancorata al facile, ma unico, messaggio che vuole veicolare: conservare l’arte, ovvero la bellezza, è fondamentale per la crescita delle generazioni future (e vale bene una o due vite umane). Ma una volta capito l’assunto, cioè passata la prima mezzora, quello che ci si para davanti non è altro che un film per famiglie molto ben congegnato, pieno di sequenze peraltro molto ben dirette ma che parlano solo ed esclusivamente di se stesse. I nostri eroi riusciranno a salvare le due opere d’arte più importanti della loro missione? Il protagonista arriverà indenne alla fine? Qualcuno si sacrificherà per la causa? Tutte domane alle quali potete rispondere ancor prima di entrare in sala, certi che la vostra intuizione sarà quella giusta. Poi entrerete comunque è questo gesto sarà indice di un’assuefazione nei confronti del buon blockbuster che, per definizione, non vuole mettere al lavoro il cervello dello spettatore ma coccolarlo, rassicurarlo, e non è un caso che siano gli Statu Uniti i maggiori, e forse unici, esportatori di questi prodotti. Tranquilli, la storia dell’arte è nelle loro mani!
Monuments Men [The Monuments Men, USA/Germania 2014] REGIA George Clooney.
CAST George Clooney, Matt Damon, John Goodman, Jean Dujardin, Bill Murray, Cate Blanchett.
SCENEGGIATURA G. Clooney, Grant Heslov. FOTOGRAFIA Phedon Papamichael. MUSICHE Alexandre Desplat.
Drammatico/Guerra, durata 118 minuti.