Ci tagliate i fondi? Noi guadagniamo così!
Pietro Zinni (Edoardo Leo), dottorando di biologia, è costretto a fare i conti con i tagli che non gli permettono di rinnovare il contratto di ricerca universitaria. Sconsolato per la situazione, recluta tutti i suoi amici accademici, anche loro senza prospettiva lavorative, per lanciare una nuova droga, non ancora catalizzata dal Ministero e quindi legale. In breve tempo passano dalla precarietà ai soldi facili e al lusso. Ma è questa la vita che hanno sognato?
Sydney Sibilia, al suo esordio cinematografico, con Smetto quando voglio rilancia con disinvoltura la commedia italiana. Nonostante citi film come Ocean’s Eleven o la serie tv Breaking Bad, il regista porta sul grande schermo un’opera prima ricca di umorismo e ironia, capace di strappare risate sincere lungo tutta la durata del film. E soprattutto non si preoccupa di creare uno stile personale, puntando su una fotografia con colori molto accesi, flou, ed effetti particolari, quasi a voler filtrare la realtà secondo le modalità di Instragram. Una realtà che non può non riferirsi al momento attuale, alla crisi economica, al precariato, ma che con una buona dose di umiltà Sibilia riesce a convertire in un film con una freschezza rara ai tempi d’oggi. La forza sta nel cast, capitanato da un convincente Edoardo Leo, che pur non spiccando di nomi importanti, porta un’aria nuova e frizzante, permettendo così di concentrarsi sul risvolto della storia. Una storia che mostra con occhi attenti il cammino di sette studenti modello, laureati con il massimo dei voti, costretti dalla crisi a fare i lavori più umili: benzinai la notte, lavapiatti, carpentieri. Ma con la loro intelligenza riescono a fare i soldi e a raggirare il Ministero. Tra una pasticca e l’altra parlano in latino, studiano le composizioni chimiche, l’antropologia, sentendosi finalmente vivi e retribuiti da quello che pensano di meritarsi. Ma la strada facile non è sempre la migliore e lo slogan “meglio ricercati che ricercatori” inizia a farsi sentire. Smetto quando voglio è un film politicamente scorretto, ma che analizza la situazione attuale da un’angolazione diversa, permettendo di cogliere, nonostante la comicità, la drammaticità del precariato e della ricerca universitaria. E come ogni buona commedia, le risate lasciano il posto alla malinconia e ai pensieri, portandoci a riflettere su quale sia realmente il nostro futuro, sperando che la scena finale del film, a questo punto, rimanga solamente finzione.
Smetto quando voglio [Italia 2013] REGIA Sydney Sibilia.
CAST Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti.
SCENEGGIATURA Sydney Sibilla, Valerio Attanasio, Andrea Garello. FOTOGRAFIA Vladan Radovic. MUSICHE Andrea Farri.
Commedia, durata 100 minuti.