Fino alle radici
“Dammi risposte complesse” è la frase con cui Gipi inizia il suo Unastoria, ed è l’aggancio ad una realtà di semplificazioni e di contrapposizioni urlate, che ci ha disabituati alla profondità, allo scavo, alle domande difficili.
Allo stesso tempo, ogni tentativo di riportare a parole l’essenza di Unastoria è destinato a sminuirne la complessità, che sostiene da cima a fondo la narrazione, che si srotola lungo le pagine componendo una rappresentazione ricchissima da ogni punto di vista: il disegno, attentamente diversificato, dal bianco e nero sfregiato ai colori morbidi dell’acquerello, da linee definite come ferite alla costruzione visiva delle cose e del mondo solo per macchie di colore; le parole e la scrittura, dialoghi e pensieri, che ora prendono il sopravvento riempiendo il disegno, ora spariscono completamente, lasciando sulla carta struggenti immagini mute, paesaggi bellissimi e indifferenti. E un albero sempiterno testimone, che tante ne ha viste. Così ha forse poco senso soffermarsi sui meri dati del racconto: Silvano Landi, scrittore cinquantenne, ricoverato in casa di cura perché trovato in stato confusionale, poi sedato, mentre nella sua mente si attorcigliano memorie di errori ed incomprensioni, legami con un bisnonno conosciuto solo dai suoi scritti, e infine le cause del suo crollo mentale. Follia e guerra, amore e paura della morte, la presa di coscienza del tempo e la sua sospensione nel manifestarsi di un corto circuito paralizzante, “socialmente” incomprensibile. L’ironia è relegata alla rappresentazione dell’ottusità del lavoro creativo e dei medici – i dottori semplificano, riducono tutto ad allucinazioni e dosaggi –, ma si tratta di brevissimi contrappunti in un flusso di immagini dove ogni dettaglio ragiona sulla concreta interpretazione della sofferenza, indietro fino alla notte dei tempi in quanto costitutiva dell’essere umano. Come già in S. (che Coconino ha appena ripubblicato), e con una forza ancora più scioccante, la memoria di una guerra, non importa se mai vissuta, è avvinghiata alle radici della stessa modernità, ma anche a quelle del singolo individuo – il protagonista così come ogni altro. Unastoria è allora anche un profondo e personalissimo ragionamento sulla connessione tra passato e presente, al centro della quale stanno gli uomini, complicati insiemi pulsanti di affetti, relazioni, sentimenti, urgenze espressive, di fronte a un mondo capace di atterrire in modi al tempo stesso sempre nuovi e sempre uguali.
Unastoria [Italia 2013] TESTO E DISEGNI Gipi.
Pubblicato da Coconino Press.
Colori, b/n, 126 pagine.