La regia silenziosa
Terzo classificato al Far East Film Festival 2013, dove il regista Herman Yau ha raccolto meritati appalusi, Ip Man – The Final Fight è il terzo biopic su quello che prima di essere noto come personaggio a sé stante era conosciuto prevalentemente come il maestro di arti marziali di Bruce Lee.
Durante una conferenza stampa al FEFF venne chiesto a Yau, persona di rara gentilezza e regista percepibilmente innamorato del suo lavoro, che effetto facesse prendere in mano il personaggio in questione, prima trattato da Wilson Yip. Yau rispose che “[…] è una grande responsabilità, soprattutto perchè ho capito che anche qui [fuori da Hong Kong, n.d.A.] lui è un personaggio noto. Io volevo solo raccontare la sua storia”. Ed è quello che fa. Questo capitolo si concentra sull’arrivo del maestro ad Hong Kong nel 1949, un città sempre più occidentalizzata, alla mercè di corruzione e lotte fra poveri, tra guerriglie di sindacati ed il proliferare della microcriminalità, con il nuovo che preme per scalzare, a volte a torto, il vecchio. Tutto ciò non scalfisce la percezione della vita che ha Ip Man, fondata sul codice del Wing Chun, un’arte marziale basata su una difesa estremamente adattabile alle mosse dell’avversario durante un combattimento. Ed è ciò che il maestro fa: si adatta senza per questo mettere in dubbio i suoi principi. Insegna sorvolando spesso sulla mancanza del pagamento della retta, aiuta chi ne ha bisogno, tenta di placare i conflitti, media dove è necessario e si difende se costretto. La regia di Yau è una presenza altrettanto “mimetizzata”, lascia perdere escamotage e spettacolarizzazioni per una narrazione che sembra, e la bravura sta qui, srotolarsi da sola quasi fosse un unico lungo filmato girato davvero in tempo reale. Non è solo il volto attorialmente perfetto di Anthony Wong a dare un corpo di carne ad un nome, ma anche la cura dei dettagli riservata a lotte ed allenamenti, ed ancor di più all’interazione fra Wong e gli attori che interpretano i vari volti e le storie che si sono intrecciate, fosse pure il tempo di una tazza di tè, con quelle di Ip Man. Una somma di tante piccole parti che regala un film con un’anima, in cui i personaggi parlano da sé di sé, o almeno questo è ciò che la regia discreta di Yau ci fa credere.
Ip Man – The Final Fight [Yip Man: Jung gik yat jin, Hong Kong 2013] REGIA Herman Yau.
CAST Anthony Wong Chau-Sang, Yan- yan Hung, Eric Tsang, Anita Yuen, Jordan Chan.
SCENEGGIATURA Erica Li. MUSICHE Mak Chung- hung.
Biografico/Azione, durata 102 minuti.