SPECIALE CINEMA DELLA CRISI
Si può ridere della crisi?
Certo che si può e Full Monty – Squattrinati organizzati di Peter Cattaneo ne è la prova. Ambientato in pieni anni Novanta nella città inglese di Sheffield − devastata dalla crisi dell’acciaio, narra di un gruppo di disoccupati che, persa ogni speranza di trovare lavoro, si improvvisa in uno spettacolo di striptease per racimolare un po’ di sterline.
In questa celebre commedia di successo troviamo tutte le figure tipiche della crisi che ormai da tempo siamo abituati a riconoscere. Gaz, il leader del gruppo nonché ideatore, è un ladruncolo di travi d’acciaio che rischia di perdere la custodia del figlio Nathan; Dave è il suo miglior amico nonché ex collega di lavoro in crisi con la moglie; Lomper una guardia giurata che tenta il suicidio non solo per la sua condizione economica ma anche per quella sociale; Gerald, invece, un caporeparto con tanto di villetta e nani da giardino che non trova il coraggio di dire alla moglie di aver perso il lavoro. Completano il quadro Mr. Horse e Guy, altri due disoccupati in cerca di una qualche forma di sostentamento. Sullo sfondo la città inglese di Sheffield, un tempo capitale dell’industria siderurgica ridotta in rovina dopo anni di crisi devastante. Basti la contrapposizione tra le immagini dei titoli di testa in cui la città dello Yorkshire è esaltata a centro di ricchezza, abbondanza e divertimento, e il netto stacco sul grigiore della città 25 anni dopo: fabbriche chiuse, capannoni abbandonati, edifici fatiscenti e la popolazione allo sbando senza possibilità di occupazione. Le azioni dei nostri personaggi sono regolarmente inframmezzate da campi lunghi e panoramiche della città avvolta da un’atmosfera di declino irreversibile, sembra che la speranza abbia lasciato questo posto. Diciassette anni fa poteva apparire una realtà a noi estranea, eppure in quel mondo oggi ci siamo finiti dentro. Ma se questo è il tragico sfondo del film non si può dire lo stesso dei suoi protagonisti impegnati in lezioni di ballo e spogliarello – accompagnati da una colonna sonora da urlo – e intenzionati ad offrire il “servizio completo” ad un arrapato pubblico femminile (e non solo!). Full Monty è un film intelligente e centra pienamente l’obiettivo nell’ironizzare sulla crisi: corrisponde a quel tipo di commedia che da un lato fa divertire ma dall’altro lascia l’amaro in bocca facendo riflettere su determinate situazioni. Infine, dimostra come nei periodi di crisi sia inutile passare le giornate all’ufficio di collocamento aspettando la manna dal cielo, e sia meglio creare da sé il lavoro ingegnandosi con qualsiasi mezzo, anche il meno ortodosso.
Full Monty – Squattrinati organizzati [The Full Monty, Gran Bretagna 1997] REGIA Peter Cattaneo.
CAST Robert Carlyle, Mark Addy, Steve Huison, Tom Wilkinson, William Snape.
SCENEGGIATURA Simon Beaufoy. FOTOGRAFIA John De Borman. MUSICHE Anne Dudley.
Commedia, durata 91 minuti.