Un bravo ragazzo
Harry è un tipo strano: vive serenamente la sua routine, tra abitudini e un giro d’affari non molto chiaro. È un solitario, dal passato oscuro e poco raccomandabile, con un’unica certezza nella vita: Jolly, la sua piccola fedele cagnolina, la sua confidente, l’amica più cara, una creaturina di cui prendersi cura, ricevendo in cambio amore incondizionato.
Ritrovarla in salotto, appesa per il collo, assassinata, scatena in lui una sete di vendetta, placabile solo con l’uccisione del misterioso omicida. La caccia ha inizio, il baule della macchina carico di munizioni e armi varie, e come compagno di viaggio Cecil, suo cugino. La storia procede per indizi, le testimonianze di chi per caso o per volontà conosce l’identità del killer, un puzzle di rimandi che portano i due protagonisti a muoversi di continuo, sempre più vicini all’oggetto del loro desiderio. Questo è quanto. Interessante, si direbbe al primo incontro con la trama. Vederla rappresentata è una tortura che rasenta l’insopportabile. Le buone idee iniziali sono prontamente distrutte non appena Revenge for Jolly! decide di ingranare la marcia ed entrare nel vivo della sua storia. L’espressività inesistente del protagonista fa coppia con la prevedibilità della sua spalla, un cugino decisamente stupido che pensa solo a mangiare e sballarsi mentre invece dovrebbe costruire la linea comica necessaria a una commedia nera, limitandosi invece a dispensare umorismo gratuito, grezzo e prevedibile. Quello che traspare è un duo insipido, che agisce senza un perché, che non ci prova nemmeno ad evolvere col passare del tempo, ben felice di mantenere quella piattezza generale, propria anche di sceneggiatura e regia. L’unico tentativo di Chadd Harbold per rendere il suo film interessante è stato farcire le scene di cadaveri, morti assurde che nemmeno la cieca vendetta arriva a giustificare, totalmente surreali e matematicamente impossibili. D’accordo, il cinema è l’arte della finzione, non tutto dev’essere per forza giustificato, non occorre seguire il reale passo passo. Ma quando è troppo, è troppo. L’unica parte da salvare in Revenge for Jolly! è il duello nello studio del team di avvocati, pedine fondamentali per scovare un ulteriore tassello del mistero. Una sparatoria a colpi di shotgun, pallettoni che rimbalzano nel buio della stanza, flash di luce in corrispondenza degli spari, teste macellate e grida isteriche di una segretaria terrorizzata. Oltre a questo praticamente nient’altro si perdona, mentre la storia procede, la noia cresce e il finale arriva, tremendo nella sua aridità.
Revenge for Jolly! [id., USA 2012] REGIA Chadd Harbold.
CAST Brian Pestos, Oscar Isaac, Ryan Philippe, Adam Brody, Elijan Wood, Kristen Wiig.
SCENEGGIATURA Brian Pestos. FOTOGRAFIA Daniel Katz. MUSICHE Dave Fleming, Justin Hori.
Commedia nera, durata 81 minuti.