“A Magical Friendship”
1982, provincia americana: un bambino scappa da un gruppo di coetanei, teppisti compagni di classe. È il piccolo Burt Wonderstone, che viene accerchiato, costretto a mangiare della corteccia e infine picchiato. Nessuna magia, perché l’incontro con l’illusionismo avverrà di lì a poco, grazie al kit del giovane mago, in cui il grande maestro Rance Holloway insegna i giochi di prestigio perfetti per “farsi nuovi amici”.
Burt è sconvolto, ammaliato, e decide che quella sarà la passione di una vita. Lo ritroviamo anni dopo a Las Vegas, in un teatro tutto suo e con una platea che lo ama davanti a sé. Il suo socio è Anton Marvelton, e l’alchimia fra i due è strepitosa: ballano, ridono, conquistano il pubblico a suon di spettacolari giochi di magia. Che bella l’amicizia! Peccato che Anton e Burt si odino, essenzialmente per lo stolido egocentrismo di quest’ultimo. A gettare ulteriore benzina sul fuoco l’arrivo di un nuovo “tipo” di mago, l’illusionista di strada Steve Gray. Gray si fa chiamare “brain rapist” e la sua magia coincide con un malato autolesionismo che varia dal passare la notte disteso sui carboni ardenti al restare con le palpebre aperte per 72 ore, fino al travestimento da pignatta umana. Il nuovo che avanza conquista il pubblico dai 25 ai 45 anni, e la coppia Burt-Anton scoppia. Il loro spettacolo è stantio e incapace di relazionarsi coi cambiamenti avvenuti fuori dalla gabbia dorata di Las Vegas. Urge correre ai ripari, reinventarsi e ritrovare il senso della propria “magica amicizia”. Chissà se The Incredible Burt Wonderstone troverà mai una reale distribuzione italiana. L’uscita – prevista per aprile 2013! – è stata rimandata a data da destinarsi, e la sensazione è che sia più facile trovarlo sugli scaffali dei dvd che in sala. Siamo fin troppo abituati a vedere l’argomento magico trattato o come indagine filosofico-psicologica (The Prestige di Nolan) o come mega-show thriller (il recente Now You See Me di Leterrier). La parabola di Burt Wonderstone invece segue lo schema tradizionale della commedia surreale, alternando malinconia e sketch nonsense. Si procede per accumulo di gag – il regista è il Don Scardino delle sit-com 30 Rock e 2 Broke Girls – e l’esile sceneggiatura funziona grazie agli interpreti: Steve Carell, Steve Buscemi, Jim Carrey (una follia degna degli esordi al Saturday Night Live), Olivia Wilde e James Gandolfini, al penultimo ruolo prima della prematura scomparsa. Forse non siamo davanti ad un capo d’Opera, e gli sviluppi avrebbero potuto essere migliori, ma Burt Wonderstone ha un merito fondamentale: non prendere dannatamente sul serio l’espediente della prestidigitazione, come se quelli che vediamo sullo schermo fossero “veri” trucchi di “veri” maghi.
The Incredible Burt Wonderstone [id., USA 2013] REGIA Don Scardino.
CAST Steve Carell, Steve Buscemi, Olivia Wilde, James Gandolfini, Jim Carrey.
SCENEGGIATURA Jonathan Goldstein, John Francis Daley. FOTOGRAFIA Matthew Clark. MUSICHE Lyle Workman.
Commedia, durata 100 minuti.