INEDITO – USA 2013
Novelli Tom e Huck
Vagare di notte per i boschi, trovarsi in una radura isolata, e decidere di costruire una casetta dove trasferirsi per sfuggire alla quotidianità delle incomprensioni familiari e provare a diventare adulti, vivendo a stretto contatto con la natura; un po’ come il protagonista di Into The Wild, ma soprattutto un po’ come i grandi archetipi della narrazione statunitense Tom Sawyer e Huckleberry Finn.
Questa è la fulminante idea venuta al quindicenne Joe Toy, soffocato dalla convivenza con un sarcastico e arrogante padre single, messa in atto con il migliore amico Patrick e con lo stravagante coetaneo di origini spagnole Biaggio. Tutto va a gonfie vele fino all’arrivo della bionda Kelly, di cui Joy è da tempo innamorato, la quale però si invaghisce di Patrick. L’arrivo della ragazza e quello che è considerato un tradimento rompono gli equilibri del trio, e allo stesso tempo accelerano il processo di crescita e formazione dei giovani protagonisti. L’esordiente Jordan Vogt-Roberts con il suo The Kings of Summer, variazione del primo titolo pensato Toy’s House, sceglie di raccontare questa archetipa vicenda di formazione adolescenziale nella cornice della commedia malinconica, spesso irresistibile con il suo umorismo non immediato ma efficace, costante pur senza assumere mai un ruolo eccessivamente dominante negli equilibri della narrazione e sempre amarognolo come retrogusto. Siamo non troppo lontani da film come Adventureland, rispetto ai quali però la scelta della “fuga nella natura” lo inserisce in quel fiume che da Mark Twain attraversa tutta la narrazione americana: troviamo infatti tematiche ricorrenti quali il senso profondo dell’amicizia virile, il richiamo della “wilderness” e la difficile lotta/convivenza con essa e la fuga dal mondo civile, rappresentato in questo caso dai microcosmi familiari. Novelli Tom e Huckleberry, i tre protagonisti ricordano sotto certi versi anche il gruppo di dodicenni, di pochi anni più giovane, alla ricerca del cadavere di Stand by me – Ricordo di un’estate di Rob Reiner, film che è diventato un modello per i racconti di formazione pre-adolescenziali e adolescenziali degli ultimi trenta anni. Alla fine, come il processo catartico di formazione e di crescita impone, i nodi più grossi – quelli che hanno spinto alla fuga – vengono sciolti, fornendoci un lieve e sommesso, e tutt’altro che ingenuo, amaro lieto fine, nel quale si capisce come l’esperienza tra i boschi rimarrà un cantuccio di libertà perenne nell’anima e un insegnamento per vivere meglio la quotidianità e i suoi rapporti personali. The Kings of Summer si dimostra quindi una divertente, tenera, amara e incisiva rappresentazione dell’adolescenza, capace di prendere linfa vitale da stereotipi e archetipi e di risultare comunque assolutamente originale.
The Kings of Summer [id., USA 2013] REGIA Jordan Vogt-Roberts.
CAST Nick Robinson, Gabriel Basso, Moises Airas, Erin Moriarty, Nick Offerman, Megan Mulally.
SCENEGGIATURA Chris Galletta. FOTOGRAFIA Ross Riege. MUSICHE Ryan Miller.
Commedia, durata 95 minuti.