SPECIALE FILM DI NATALE
Eddie Murphy e lo spirito del tempo
Dan Aykroyd e Eddie Murphy, protagonisti ignari di una scommessa, si invertono i ruoli sociali, diventando rispettivamente un clochard e un agente di cambio. Pur essendo sempre stato proposto dai palinsesti televisivi festivi, Una poltrona per due si è assicurato il posto d’onore per la notte di Natale solo a partire dalla fine degli anni ’90, spodestando dal trono il ben più canterino e redentore Sister Act.
Sempre di buonismo e riscatto sociale si tratta, ed entrambe le riflessioni arrivano negli anni ’80, nel momento cioè in cui si sentiva (auspicabilmente più di adesso) la necessità di una lotta (soprattutto razziale) contro pregiudizi e impari opportunità. Il corso del tempo ha fatto sì che in qualche modo il titolo si svuotasse di questa lettura e si discostasse dal resto della filmografia di Landis (The Blues Brothers e Animal House tra i tanti), decretando un certo declino da cui il regista non sembra uscire facilmente (l’ultima sua prova con Ladri di cadaveri – Burke & Hare del 2010 non è per la sottoscritta esattamente encomiabile). Questo processo che ha portato Una poltrona per due ad una sorta di astrazione spazio-temporale cozza con una trama che, al contrario, è fortemente legata al suo luogo di ambientazione e alla sua epoca: così da un lato troviamo Obama alla presidenza degli Stati Uniti e dall’altro in televisione ci si interroga su differenze genetiche tra razze. Il fenomeno investe di rimbalzo anche Murphy che, al contrario di Aykroyd, rimane legato a questo film in un modo tale che, non importa quanti Beverly Hills Cop e Dr. Doolittle interpreti, ogni risata sarà sempre qui ricollegata e quindi alla notte di Natale e alla contrapposizione tra razze e società (anche Il principe cerca moglie ricalca gli stessi temi e trova parimenti un posto sotto l’albero di Natale). Si è quindi creato un immaginario su Murphy attore/personaggio che non sembrerebbe coincidere con la vita privata restituita dal gossip e che, probabilmente, ha portato l’attore ad una nuova rinascita lavorativa nel mondo del doppiaggio. Una poltrona per due, da protagonista assoluto delle feste, si rivela esempio quanto mai controverso di una filmografia retorica e socialmente corretta che, a distanza di ormai due decenni, mostra le proprie incrinature e soprattutto quanto sia legata a doppio filo alle contingenze spazio-temporali.
Una poltrona per due [Trading Places, USA 1983] REGIA John Landis.
CAST Dan Aykroyd, Eddie Murphy, Jamie Lee Curtis, Ralph Bellamy, Don Ameche.
SCENEGGIATURA Timothy Harris, Herschel Weingrad. FOTOGRAFIA Robert Paynter. MUSICHE Elmer Bernstein.
Commedia, durata 117 minuti.