SPECIALE STEPHEN FREARS
Western all’inglese
Tredicesimo lungometraggio per il grande schermo di Stephen Frears, The Hi-Lo Country è un western anomalo per ambientazione e punto di vista registico, tratto dal romanzo di Max Evans adattato da Walon Green che – cronaca vuole – avrebbe dovuto essere trasposto sul grande schermo da Sam Peckinpah.
Film fortemente assimilabile all’estetica e al ritmo del cinema di metà anni Novanta – oggi suona già “lontano” ai nostri occhi di spettatori – The Hi-Lo Country racconta dell’amicizia fra due uomini nell’immediato secondo dopoguerra in New Mexico, rievocata come un lungo flashback dalla voce fuori campo di Pit, interpretato da Billy Crudrup: il suo incontro con Big Boy – un intenso e carnale Woody Harrelson, bravo come sempre – è il centro di un universo maschile in definitiva estinzione, quello dei cowboys, storicamente decaduto e pressato dall’avvento della modernità. Tutta la vicenda, superfluo precisarlo, è legata ai temi e all’immaginario di questo mondo in lento e progressivo dissolvimento: l’amicizia virile fatta di confronto, contatto, intimità fisica; il legame con la natura, il paesaggio e i cavalli; l’amore da una parte declinato nella sua accezione romantica, dall’altro nella sua vena passionale che confina con il tradimento; il tentativo, non perfettamente riuscito, di riconnettere infine quella realtà al mito, con elementi di tragedia greca che si consumano in un violento fratricidio finale. Nonostante la scarsa fortuna del film, ancora una volta Stephen Frears conferma il suo primato di mestierante, con una regia precisa e fedelissima alla drammaturgia, giustamente premiata al Festival di Berlino del 1999: c’è già qualcosa del successivo I segreti di Brokeback Mountain nell’attenzione e nell’utilizzo che Frears fa dei corpi, maschili e femminili, nel loro scontrarsi, stringersi, serrarsi spesso in modo brutale e impetuoso, come a significare il fremito irrequieto di un’epoca in chiusura. Ma a colpire più di tutto è lo sguardo meravigliato – potremmo tranquillamente dire “all’inglese” – con cui Frears decide di approcciare al genere, citando sì parossisticamente molto western hollywoodiano della storia del cinema, ma non rinunciando al proprio gusto europeo per la messinscena del paesaggio, dotato di dominanti crepuscolari e malinconiche, con bellissimi notturni fatti di ombre e controluce e una memorabile tormenta di neve. Prodotto da Martin Scorsese e dall’ex moglie Barbara DeFina, The Hi-Lo Country porta con sé questi e molti altri ingredienti topici – rodei, risse, gioco d’azzardo, alcool a volontà, oltre che una colonna sonora dal respiro epico – per prenderne infine le distanze e inquadrare, lucidamente, il sentimento della fine.
The Hi-Lo Country [id.,USA 1998] REGIA Stephen Frears.
CAST Billy Crudup, Woody Harrelson, Penelope Cruz, Patricia Arquette.
SENEGGIATURA Walon Green. FOTOGRAFIA Oliver Stapleton. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico, durata 104 minuti.