SPECIALE STEPHEN FREARS
Storie di tutti i giorni
Saper raccontare una storia non è cosa da poco. È una qualità che non manca a Stephen Frears e gli permette di lavorare disinvoltamente a Hollywood come in Gran Bretagna. Il suo talento indiscutibile di narratore è evidente anche in The van, dove, a partire dal romanzo di Roddy Doyle, Frears riesce a tratteggiare efficacemente i due protagonisti e a descrivere l’evoluzione della loro amicizia.
The van, infatti, è la vicenda di due quarantenni irlandesi, Bimbo e Larry, che, sposati con figli, si ritrovano entrambi disoccupati e decidono di diventare soci, vendendo “fish&chips” e burger di vario tipo (esilarante, tra le tante, la scena in cui li assaggiano tutti). Per farlo, rimettono a nuovo un furgone scassatissimo,
privo di portiera, con il quale, nel momento di umorismo più scorretto, investono perfino un jack russell. La comicità si mescola al dramma, come in alcuni film di Ken Loach, con cui Frears ha in comune anche una certa sobrietà stilistica e una buona dose di realismo. Il film è ambientato tra il 1989 e il 1990, con le partite della nazionale di calcio irlandese ai mondiali a fare da sfondo, a creare un’atmosfera cameratesca e complice: è proprio grazie ai tanti tifosi che escono dal pub vicino che Bimbo e Larry iniziano a fare affari. Larry, però, è maldestro e maleducato con i clienti, i suoi due figli chiamati a servire non sono di molto aiuto e il rapporto con Bimbo sembra rovinarsi per le tensioni e i litigi frequenti. Non ci si può aspettare da Frears un film troppo cattivo e il lieto fine è prevedibile, ma quello che conta, come spesso nei suoi film, sono le interpretazioni valide, la caratterizzazione non banale dei personaggi, la buona scrittura, insomma gli elementi essenziali di tutti i film non sperimentali. Un cinema dignitoso, senza tante ambizioni, al servizio dello spettatore, come nel recente Philomena. Dalla parte della gente comune e rivolto alla gente comune, con qualche brillante eccezione (il raffinato, bellissimo Le relazioni pericolose). Un cinema umanista, a cui bastano pochi dettagli ben distribuiti nelle parti giuste – Larry e la figlia che cantano insieme nel furgone, Bimbo che dà a Larry una busta paga settimanale – per rivelare le dinamiche in corso e risvegliare l’empatia di spettatori ormai così assuefatti a un quotidiano e ultradecennale bombardamento di stimoli audiovisivi trash da non riuscire, talvolta, nemmeno ad apprezzarne le parodie (come il poco compreso Spring Breakers).
Due sulla strada – The van [The Van, Gran Bretagna/Irlanda/USA 1996] REGIA Stephen Frears.
CAST Donald O’Kelly, Colm Meaney, Ger Ryan, Caroline Rothwell, Neilí Conroy.
SCENEGGIATURA Roddy Doyle (dal romanzo omonimo). FOTOGRAFIA Oliver Stapleton. MUSICHE Eric Clapton, Richard Hartley.
Commedia, durata 100 minuti.