La medicina fa spettacolo
Da quando la televisione italiana è passata dall’analogico al digitale abbiamo assistito all’esplosione di nuovi innumerevoli canali che si sono aggiunti alla tradizionale offerta gratuita. Tra questi ce n’è uno, Real Time, che fin da subito ha fatto parlare di sé per via di “innovativi” programmi che hanno posto al centro dell’attenzione la realtà quotidiana, abolendo di fatto lo “star system” televisivo.
Tra i numerosi in onda su Real Time e simili vi sono quelli appartenenti alla sfera della medicina i quali, grazie alle testimonianze di persone qualunque, intendono informare, divulgare e indirettamente aiutare altre persone che si trovano nelle stesse condizioni dei “pazienti” in tv. Ma come spesso accade con questi format il rischio è di cadere nella spettacolarizzazione di argomenti molto seri. Malattie imbarazzanti sembra essere uno di questi: protagonisti di ogni puntata sono una serie di persone con disturbi – appunto – “imbarazzanti”, quali obesità, ipersudorazione, sgradevoli odori, ecc. Lo scopo del programma è aiutare chi è a disagio, attraverso medici specializzati, a risolvere il proprio problema. Ma c’è da chiedersi: se queste persone si vergognano dei propri disturbi a tal punto da cercare di nasconderli, perché se ne vanno in televisione a raccontarli al mondo intero? Io e la mia ossessione è ancora peggio. Questa volta i protagonisti sono affetti da morbose ossessioni: c’è chi mangia pelo di gatto, chi non resiste ai rapporti sessuali con le automobili, chi addirittura beve sangue. L’utilità di questo programma è pressoché pari a zero, l’unico intento sembra quello di far spettacolo attraverso casi estremi che ormai non sorprendono più, abituati come siamo alle numerose perversioni della società umana. Un altro programma in onda su La7D, invece, coniuga la realtà quotidiana con la vecchia formula del conduttore e dello studio tv: The Dr. Oz Show. Attraverso inchieste, interviste e interazioni con ospiti in studio, il dr. Oz tratta argomenti relativi all’alimentazione e alla medicina consigliando e soprattutto mettendo in guardia lo spettatore. Ma è con 24 ore al Pronto Soccorso, in onda su Real Time, che si raggiunge il maggior grado di documentarismo: come lo storico ER – Medici in prima linea il programma è ambientato in un pronto soccorso, soltanto che stavolta le situazioni sono reali, senza nessuna manipolazione. Le immagini ci presentano esattamente la frenetica attività di medici ed infermieri nel salvare vite umane. Tutti questi programmi che utilità possono avere per il pubblico televisivo? Responsabili (in senso positivo) di lunghe discussioni sul web, sono una trasposizione della medicina preventiva in tv oppure si tratta di pura spettacolarizzazione dei problemi umani? Premettendo che nessun programma può sostituire un buon medico, la verità come sempre sta nel mezzo: quando si portano realtà quotidiane in televisione è inevitabile che si “spettacolarizzino” – ricordiamoci che ci sono milioni di persone che stanno a guardare – ma comunque questi programmi a sfondo medico (chi più chi meno) hanno effettivamente il pregio di divulgare argomenti poco conosciuti e abbattere luoghi comuni, e nello stesso tempo spingere altre persone ad affrontare problematiche spesso sottovalutate.
Malattie imbarazzanti [Real Time, 2007]
PRODUTTORE Maverick television. PRESENTATORE Christian Jessen.
Reality Show, durata 47 minuti (puntata).
Io e la mia ossessione [Real time, 2010 – in corso]
PRODUTTORE 20 West Productions, Violet Media.
Reality Show, durata 22 minuti (puntata).
24 ore al Pronto Soccorso [Real time, 2011 – in corso]
PRODUTTORE The Garden Productions.
Reality Show, 50 minuti (puntata).
The Dr. Oz Show [La7D, 2009 – in corso]
PRODUTTORE Harpo Productions, Sony Pictures Television. PRESENTATORE Mehmet Oz.
Talk Show, 45 minuti (puntata).