SPECIALE WOODY ALLEN, II PARTE
Stelle carbonizzate
Woody Allen appartiene alla categoria degli autori che si distinguono sia per versatilità che per la riproposizione di topoi ben definiti. Autore che ormai nel tempo, con fasi anche purtroppo di crisi creativa o meglio di “stanca”, è amato soprattutto da noi europei.
Celebrity ne è un sunto: un film classicamente allenniano in cui il regista inaugura e riaffronta una stagione puramente comica che strizza l’occhio alla Storia del Cinema: successivi saranno Accordi e disaccordi, Criminali da strapazzo e La maledizione dello scorpione di giada. Senza aver paura di essere flagellato per quello che dirò, Celebrity è La dolce vita di Allen: con le dovute eccezioni, che cos’è se non un omaggio al film di Fellini la storia del giornalista che attraversa New York imbattendosi in celebrità o personalità che lo porteranno a vivere situazioni assurde? Aiutato anche da un bianco e nero perfetto e “d’annata”, il girovagare del protagonista ricorda quello di Marcello con tanto – soprattutto negli episodi con Charlize Theron e Leonardo Di Caprio – di paparazzi e film nel film con l’attricetta Melanie Ghriffith che “dalla testa in giù è di proprietà del marito, dalla testa in su no…”. Chiaramente poi Allen infarcisce il tutto con la classiche crisi sentimentali e di coppia, con la psicanalisi e il tanto temuto fallimento che attanaglia sempre i suoi personaggi. Allen conosce la materia e la adatta alla sua poetica surreale e dissacrante, scegliendo di far impersonare a Kenneth Branagh il suo alter ego come Fellini era notoriamente solito fare con Mastroianni. All’epoca della sua uscita la critica analizzò soprattutto la denuncia del decadimento del mondo occidentale, metaforizzato dai personaggi malati e dalla scritta “Aiuto” che campeggia all’inizio e alla fine del film sul cielo della Grande Mela. Ma Celebrity rivisto oggi è anche un attento spaccato di recente passato dove i divi si raccontavano, astri nascenti che verosimilmente partecipavano ad un reality in anticipo sui tempi, vedi il Di Caprio cocainomane. Un viaggio su cui Allen ritornerà nel recente Midnight in Paris, lì però aiutato dalla follia del sogno e dello sfalsamento temporale. La pellicola forse più parlata nella filmografia di Allen, in cui alcune battute e situazioni sono entrate nell’immaginario del regista americano, divertissement che ha avuto poca fortuna ma che con il tempo acquista e conquista nuovi estimatori. Un omaggio che Allen fa ad uno dei suoi maestri che in pochi hanno colto o forse hanno dato per scontato, figlio dei tempi ma ancora attuale. In Italia il Nostro ha colto questa urgenza di “apparire” che è insita nel nostro Paese, ma con risultati macchiettisti nello smarrito To Rome with Love. Se solo ci conoscesse meglio potrebbe fare un Celebrity ancora più mostruosamente reale, materiale ce n’è…
Celebrity [id., USA 1998] REGIA Woody Allen.
CAST Kenneth Branagh, Charlize Theron, Melanie Ghriffith, Winona Ryder, Leonardo Di Caprio.
SCENEGGIATURA Woody Allen. FOTOGRAFIA Sven Nykvist. MUSICHE Frank Loesser, George David Weiss.
Commedia, durata 113 minuti.