SPECIALE WOODY ALLEN
Ordini umani
Due sono le metà che dividono il campo del mondo morale: così si chiudeva Match Point, con la palla danzante sopra la rete, delitto senza castigo. Ma da sempre nell’uomo con la dualità del giudizio terreno è sorto l’interrogativo dell’esistenza di un occhio divino, sguardo estraneo alle nostre azioni ma inestricabilmente legato alla coscienza umana.
Due sono le storie della pellicola più puramente dostoievskiana di Allen. Crimini e misfatti dispone gli eventi in un parallelismo tra l’episodio del facoltoso medico – stretto all’angolo dall’amante – e schiacciato sempre più dai rimorsi dalla terribile azione di cui si macchierà durante il prosieguo del racconto, e l’episodio del personaggio alleniano, piccolo documentarista in cerca di finanziamenti per riuscire a completare il proprio film su un insegnante filosofo, ma costretto dagli eventi a realizzare un ritratto su uno spocchioso comico. Un dualismo richiamato fin dal doppio sostantivo del titolo: l’uomo si trova costantemente di fronte al bivio, dove le proprie azioni mostrano di non rimanere semplici fatti all’interno di una struttura lineare dell’esistenza; scavare nel maligno delle proprie azioni diviene sempre l’interrogativo centrale alla coscienza dove il giudizio di fronte a Dio assume le stesse proporzioni del giudizio su se stessi. Due sono i personaggi che si confrontano all’imprevidibilità delle situazioni, nelle quali la ricompensa del proprio agire è sempre diversa dalle aspettative; forse in una visione materialistica della vita il delitto senza castigo coincide con il delitto e castigo, il senso delle proprie azioni, giuste e sbagliate, innocenza e colpa, divengono binarie ma dirette verso un unicum, come nel finale con la riunione dei due protagonisti, o forse non nell’Uno ma nel molteplice come lo sono i racconti possibili dalle scelte umane. Tutto si risolve in un caos ordinato del narrato, una trama gialla da raccontare ad uno sconosciuto, in cui un uomo ritrova un senso davanti alla propria coscienza, oppure no, mostrando il caso, ironico e beffardo, dell’esistenza o il cinismo di liberarsi da se stessi. Due campi divisi da una rete come due film divisi da diciassette anni, due storie tra peccato e giudizio, ma dove tutto forse tende ad una multipla e ambigua morale umana, costruttrice di un ordine reale, oppure no.
Crimini e Misfatti [Crimes and Misdemeanors, USA 1989] REGIA Woody Allen.
CAST Woody Allen, Martin Landau, Mia Farrow, Anjelica Huston.
SCENEGGIATURA Woody Allen. FOTOGRAFIA Sven Nikvist. MUSICHE Autori Vari.
Drammatico, durata 104 minuti.