SPECIALE WOODY ALLEN
Hello Woody!
Immaginate di risvegliarvi in una stanza d’albergo e di ritrovarvi circondati da: un marito geloso con furie omicide, una donnona vestita da Valchiria, un uomo con una bomba in mano, tre bellissime donne, una coppia un po’ imbarazzata di mezz’età, dei benzinai, Peter O’Toole in combattuta fuga dalle sue conquiste amorose e dalla fidanzata ufficiale un po’ arrabbiata, la fidanzata arrabbiata, Peter Sellers nel ruolo di uno psicanalista folle e un po’ maniaco e Woody Allen che mangia una banana e legge un libro.
Non stareste sognando, ma sareste uno dei tanti personaggi che affollano gli ultimi venti minuti di Ciao Pussycat, folle e scatenata farsa diretta nel 1965 da Clive Donner e scritta da Woody Allen. Allen muove i primi passi nel mondo del cinema proprio sceneggiando e interpretando questo film, con un personaggio che può essere considerato un primo embrione di quelli di molte sue opere future. La comicità immessa da Woody Allen, un po’ surreale e tipicamente ebraica, ricca di riferimenti colti nelle battute e in equilibrio tra comicità di parola e d’azione, è molto vicina all’atmosfera dei racconti che pubblicava proprio in quegli anni (editi in Italia da Bompiani nelle raccolte Saperla lunga, Citarsi addosso ed Effetti collaterali), inserita però nello schema tipico della pochade, fatto di incontri sfiorati, porte che si aprono e chiudono ed equivoci amorosi. La commedia sentimentale lascia però il campo alla farsa dichiarata, capace comunque di intercettare certe tendenze dell’epoca, come la maggiore esplicitazione della libertà sentimental-sessuale e il graduale allentarsi di certi dogmi affettivi. Nulla di approfondito, per carità, non aspettatevi una dichiarata commedia di costume: Ciao Pussycat vuole essere “semplicemente” (virgolette d’obbligo) un folle e scatenato film comico, e per l’80% delle gag e delle battute ci riesce splendidamente, al netto di una regia non sempre all’altezza né della sceneggiatura né degli interpreti. Oltre all’umorismo alleniano, il film si rifà ad alcuni capolavori del comico e della commedia di quegli anni: la parte finale caotica e tendente all’apocalisse comica ricorda quello de La Pantera Rosa (e appunto, Donner non è Blake Edwards), così come lo psicopatico psicanalista interpretato da uno scatenato Peter Sellers è un po’ Clouseau e un po’ l’esasperazione del Dottor Stranamore. Peter O’Toole, libero di gigioneggiare, regala espressioni del volto che sono perle, mentre il comparto femminile è capitanato da Romy Schneider – in una sorta di parodia delle ragazze ingenue e semplici interpretate fino a quel momento – e dalle splendide e bravissime Capucine e Paula Prentiss, raffinata ninfomane la prima, folle con tendenze suicide la seconda.
Ciao Pussycat [What’s New Pussycat?, USA/Francia 1965] REGIA Clive Donner.
CAST Peter O’Toole, Peter Sellers, Romy Schneider, Woody Allen, Ursula Andress.
SCENEGGIATURA Woody Allen. FOTOGRAFIA Jean Badal. MUSICHE Burt Bacharach.
Comico, durata 108 minuti.