Vendicami!
Arrivata alla sua terza stagione, la serie American Horror Story riconferma la originalità e una particolare voglia di reinventarsi. Gli autori Murphy e Falchuk sono riusciti nel loro intento di affrontare il mondo dell’horror, con i suoi stereotipi e con le loro storie ricorrenti, senza scadere mai nel banale: questa stagione, chiamata Coven, affronta la stregoneria ma soprattutto molto altro.
Arrivati a metà degli episodi previsti, possiamo tranquillamente dire che anche questa è una stagione “felice”: i colpi di scena e la trama stratificata riescono a non far perdere l’interesse anche allo spettatore più esigente. New Orleans oggi: un’accademia per giovani streghe accoglie quattro ragazze per insegnare loro a “regolare” le proprie doti; la direttrice Cordelia però è tallonata e scavalcata dalla madre Fiona la Suprema, la strega più potente al mondo. Trovare la nuova Suprema sarà lo scopo della stagione, stando attenti alla guerra contro la magia oscura della comunità afroamericana comandata da Marie Laveau. A grandi linee questa è la trama vista fino adesso ma, come il genere ci ha abituato fin dai primordi della Settima Arte, attraverso l’orrore si cerca di parlare d’altro. Se nelle precedenti stagioni erano state affrontate la psicanalisi, la denuncia delle pratiche improprie della religione cattolica e degli ospedali psichiatrici, qui si affrontano temi come il razzismo e la schiavitù, il tutto infarcito da malattia, vecchiaia e “pericoli” del sesso, zombie, vodoo e mostri di vario genere. I livelli di narrazione sono, come le precedenti stagioni, alternati in un continuo gioco di flashback e presente, che alle volte si mescolano facendo interagire personaggi del passato con quelli contemporanei… d’altra parte si parla di magia! Ricorrente e scintilla di azioni è la vendetta: le puntate procedono seguendo il desiderio di vendetta dei vari personaggi, chi per un torto subito chi per una storica rivalità o persecuzione. Singolare notare, per quanto riguarda la questione razziale, come Coven si possa avvicinare all’ultimo Tarantino: ambientazioni e torture continuano il discorso su una delle pagine più nere della Storia americana finalmente affrontata con cruda realtà. Una serie che quindi ambisce ai temi alti, con una forma sempre più cinematografica e sperimentale soprattutto nella fotografia e nell’uso della macchina da presa; unica pecca le troppe storie parallele che rischiano di restare monche come successo per la seconda stagione Asylum. Niente da dire sugli ottimi interpreti, alcuni già presenti nelle precedenti stagioni altri invece felici new entry come la stronzissima Kathy Bates e la “pantera” Angela Bassett. Ma la vera punta di diamante è sempre lei, Jessica Lange: ormai il gioco è vedere quanto malvagia e bastarda sarà. Questa volta forse raggiunge il suo apice sia in caratterizzazione che in recitazione, e ci aiuta a farci innamorare di Coven ma anche un po’ di lei.
American Horror Story: Coven [Id., USA 2013] IDEATORI Ryan Murphy, Brad Falchuk.
CAST Taissa Farmiga, Sarah Paulson, Emma Roberts, Kathy Bates, Jessica Lange, Angela Bassett.
Horror, durata 45 minuti (episodio), stagioni 3.