31° Torino Film Festival, 22-30 novembre 2013, Torino
Gli amanti del tempo perduto
Dopo che si è vissuto per secoli e secoli, quando è stato possibile conoscere da vicino tutte le più grandi idee della storia, incontrato i maggiori artisti di ogni epoca tanto da ispirarli, visto ogni momento storico dell’umanità e osservato i cambiamenti in ogni dove, cosa rimane della persona che ha vissuto tutto ciò?
Forse nulla se non la percezione che il posto in cui si vive è solamente una sfera rocciosa e lo sguardo rivolto verso un astro, dal cuore di diamante, è l’unico modo per riaccendere un flebile interesse, perché lontano, perché inesplorato, perché irraggiungibile, perché è semplicemente nuovo. Adam e Eve vivono di un amore eterno – sono due vampiri – il loro rapporto è indissolubile come due parti della stessa molecola, la loro vita è vuota o colma di noia, il loro sguardo si è posato su tutto ciò che l’umanità ha prodotto. Vivono lontani dal resto del mondo perché il resto del mondo non progredisce ai loro occhi, sono chiusi all’interno di una bolla temporale nella quale è solo il passato ad avere la dignità di esser ascoltato e ricordato, sono due romantici intellettuali e in particolar modo Adam, le sue composizioni musicali sono le uniche armonie in grado di coinvolgerlo e il feticismo per gli oggetti passati che lo lega a una visione passiva del presente. Jarmusch realizza una pellicola colma d’ironica decadenza, i vagabondaggi dei suoi vampiri si accomunano a quelli di Tom Waits di Daunbailò inseriti dentro il contesto di solitario paesaggio urbano e in stato di abbandono della Detroit contemporanea. Il regista statunitense rimane affascinato dall’esistenza notturna ontologicamente lontana dalla vita del vampiro, perso nelle strade illuminate con taglienti chiari-scuri: la sua è un’esistenza dedita al riempire il tempo eterno concessogli, inestricabilmente legato alla rarità dell’oggettistica, patrimonio storico del percorso estetico umano. Egli condensa nel feticismo una malinconia di vivere che non gli negherà mai il pensiero fisso di togliersi definitivamente la vita.
Only Lovers Left Alive è una pellicola che mostra la necessità di ricercare nell’assoluto e nell’ancestrale l’amore con cui condividere un’intera esistenza, cogliendo nel puro sentimento l’unica linfa vitale reperibile in un mondo nel quale il sangue è ormai perdutamente infetto. Un’opera sicuramente altezzosa ma che con sottile sarcasmo riesce a non chiudersi su se stessa, affascinante nella sua forma come lo è altrettanto la sua terribile ironia.
Only Lovers Left Alive [id., USA 2013] REGIA Jim Jarmusch.
CAST Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt.
SCENEGGIATURA Jim Jarmusch. FOTOGRAFIA Yorick La Saux. MUSICHE Jozef Von Wissem.
Drammatico, durata 123 minuti.