Destino, coincidenza o magia?
Quante possibilità ci sono in una Mumbai abitata da tredici milioni di persone di trovarne due che si innamorino per merito di uno scambio di consegna? Semplice coincidenza, destino, o un pizzico di magia? Sono questi gli ingredienti segreti di Lunchbox, film che ha entusiasmato il pubblico e la critica dell’ultimo Festival di Cannes, e che ora è arrivato nelle sale italiane.
Ila (Nimrat Kaur) è una donna che prepara ogni giorno il pranzo al marito, da spedire poi al suo ufficio tramite il lunchbox; per un disguido, un giorno inizia ad esser recapitato a un altro uomo, Saajan, un contabile (Irrfan Khan). I due, dopo un primo momento di titubanza, iniziano una corrispondenza epistolare che farà aprire ad entrambi gli occhi sulla loro vita privata. Il film vuole essere una commedia sui sentimenti, sulle coincidenze, ma con un tocco di sapori e cucina in più, risulta ben confezionato e convincente. Nonostante si tratti di un’opera prima, Ritesh Batra non si lascia trasportare eccessivamente dall’avere in mano una storia d’amore originale; anzi, con semplicità e leggerezza mette in scena personaggi normali, mostrando anche a noi occidentali un’India inedita e umana. La serietà prende il sopravvento sull’umorismo e questo traspare lungo tutta la durata della pellicola, dove sono le immagini a parlare più delle parole, anteponendo il caos della grande metropoli alla pace della famiglia e della cucina. Sono proprio le ricette segrete di Ila il filo conduttore del film, non solo per la narrazione in sé, ma soprattutto per la capacità con cui queste sembrano arrivarci, come quell’ingrediente misterioso, impossibile da rivelare, ma così fondamentale da non poterne più fare a meno. E in Lunchbox quel pizzico di magia si percepisce, prima in maniera titubante, poi più chiara, tanto da indicare la strada da percorrere ai due protagonisti, perché “a volte il treno sbagliato porta alla stazione giusta”. Così, quella che sembrava una banale e possibile storia d’amore si trasforma in una più profonda consapevolezza dell’infelicità in cui sono incappati, non riuscendo più a trovare il sentiero giusto che li riporti sulla rispettiva retta via. Confidenza dopo confidenza viene fuori l’illusione di un mondo che sembrava giusto, onesto, ma che troppe volte si perde nella quotidianità, deviando il percorso che porta, se non proprio alle felicità, almeno alla tranquillità. Il film, nonostante sia una commedia, vuol farci riflettere sulle infinite possibilità che la vita ci offre per cogliere il nuovo, l’inaspettato, o semplicemente dimostrarci che non sempre prestiamo veramente attenzione a quello che guardiamo. Perché un treno preso ogni mattina, pieno di gente, un giorno potrebbe assumere un significato diverso, e allora dovremmo esser bravi a non aspettare che arrivi quello dopo. Non sempre infatti passa una seconda volta.
Lunchbox [id., India/Francia/Germania/USA 2013] REGIA Ritesh Batra.
CAST Nimrat Kaut, Irrfan Khan, Nawazuddin Siddiqui.
SCENEGGIATURA Ritesh Batra. FOTOGRAFIA Michael Simmonds. MUSICHE Max Richter.
Commedia, durata 104 minuti.