5° edizione SalaDoc – Documentari al cinema, novembre 2013, Bologna
Rinascita di una famiglia spaccata
Due volte genitori, proiettato all’interno della rassegna Sala Doc, è un documentario di Claudio Cipelletti che racconta l’omosessualità con l’occhio del genitore spiazzato: una scelta capace di far luce su un punto di vista spesso tralasciato.
Prodotto dall’AGedO – e di cui risente lo scopo promozionale soprattutto nella parte finale – il documentario sfrutta la metafora del viaggio, simbolo del percorso che i padri e le madri in questione devono affrontare. Traendo spunto da un’ordinaria conversazione in treno ricca di un’omofobia senza ritegno, il registra racconta, in modo didascalico, emozioni e sentimenti dei genitori nelle loro sei fasi. Si entra così in un set di terapia di gruppo dove le famiglie, messe in cerchio, si confrontano e raccontano lo stupore e la rabbia di questa scoperta. Per quanto disparate possano essere le storie, esse hanno in comune un minimo denominatore: la capacità dei singoli padri e delle singole madri di verbalizzare le proprie emozioni. Il punto centrale è la fase del lutto, la morte della loro idea di figlio fino all’accettazione della nuova immagine, che ha imposto un ripensamento delle loro vite e dei loro rapporti. Il coming out risulta un vero e proprio spartiacque che ha cambiato soprattutto la loro percezione sociale. Questo punto è notevolmente amplificato e, probabilmente, riesce a trovare l’empatia di chi, trovandosi nella stessa situazione, vede messe in scena paure e tabù. Cinematograficamente il viaggio prevede un equilibrio tra le varie fasi di accettazione: il risultato è che il momento del riavvicinamento, quella molla che ha fatto superare il muro di silenzio e ostilità, sembra stritolato tra la messa in scena del dolore prima e il superamento del trauma dopo. L’happy end si impone e la rinascita di una famiglia nuovamente solida e felice dovrebbe fare da catarsi, dimostrando che il cataclisma emotivo è circostanziale, legato solo ed esclusivamente al non essere preparati sull’argomento. Il film vuole dunque sopperire a questa mancanza e diventare una sorta di manuale, la dimostrazione visiva che ci sono tanti genitori a dover fare i conti con una realtà a cui non erano programmati. Oltre alle buone intenzioni pedagogiche, il documentario ha a suo vantaggio l’eterogeneità delle famiglie, provenienti da tutta Italia. Il rischio, forse inevitabile, è che Due volte genitori fissi una sorta di exemplum dei soggetti qui delineati: sta allo spettatore ricordarsi che la realtà sociale è certamente più variegata.
Due volte genitori [Italia 2009] REGIA Claudio Cipelletti.
SCENEGGIATURA Claudio Cipelletti. FOTOGRAFIA Marco Gordon. MUSICHE Christian Schmitz.
Documentario, durata 94 minuti.