La vacanza che cambia la vita
Secondo Victor Hugo, l’adolescenza è la più delicata delle transizioni della vita di una persona. Lo sa bene Duncan, un ragazzo in gamba le cui doti vengono oscurate dalla timidezza e dal proprio carattere estremamente quieto, quotidianamente indaffarato nel tentativo di non lasciarsi annientare dalla mortificante cattiveria dei coetanei.
Facciamo la sua conoscenza mentre, seduto sull’ultimo sedile della station wagon dell’odiato fidanzato della madre, è diretto al mare assieme alla sua nuova, assolutamente non voluta, famiglia allargata. I momenti trascorsi in compagnia di un bagnino del parco acquatico locale diverranno presto gli unici attimi sopportabili di quella lunga vacanza impostagli. Dei preziosi istanti nei quali può finalmente scoprire stesso. Dietro alle anonime villette dell’omologata cittadina, meta vacanziera della borghesia bene degli USA, si nasconde in realtà un ribaltamento di scenari e di ruoli in piena regola. La carrellata di individui anagraficamente stagionati, ma non per questo necessariamente maturi a tutti gli effetti, è variamente nutrita, capeggiata dal cinico e perfido Trent, a tal punto desideroso di catalizzare esclusivamente su di sé l’affetto e l’attenzione della madre di Duncan da mortificare il ragazzo mediante giochetti psicologici e ricatti verbali fino a farlo scomparire sotto terra. Segue poi Betty, una vicina di casa terribilmente depressa che sfortunatamente riversa la propria frustrazione sui figli, ridicolizzandoli e denigrandoli in pubblico. Così, visti i nuclei familiari sfasciati e i genitori costantemente occupati a gestire gli strascichi psicologici e legali dei divorzi, spetta ai ragazzi più svegli prendere le redini del comando e comportarsi paradossalmente proprio “da adulti”. C’era una volta un’estate ci regala uno Steve Carrell insolitamente melodrammatico, una Toni Collette straordinariamente intensa che dopo About a boy torna nei panni di una madre nevrotica ma amorevole, e anche un Sam Rockwell che interpreta un bizzarro eroe filantropo solo in apparenza villain. Una commedia agrodolce capace di far riflettere su una società come la nostra che, esibendo rapporti interpersonali sempre più avulsi e legami familiari ogni giorno più labili, crede di essere la paladina emancipata dell’autonomia individuale. E invece si rivela essere un luogo dove le persone, pur essendo immerse tra la gente, si sentono più sole che mai.
C’era una volta un’estate [The Way, Way Back, USA 2013] REGIA Nat Faxon, Jim Rash.
CAST Steve Carrell, Toni Collette, Liam James, Sam Rockwell, AnnaSophia Robb.
SCENEGGIATURA Nat Faxon, Jim Rash. FOTOGRAFIA John Bailey. MUSICHE Rob Simonsen.
Commedia/Drammatico, durata 104 minuti.