INEDITO – GRAN BRETAGNA /NORVEGIA/DANIMARCA/GERMANIA/SVEZIA 2012
Sei uomini in zattera
Le avventure di Tin Tin – Il segreto del Liocorno quasi due anni fa aveva fatto parlare di un ritorno a un genere forte come quello d’avventura, ormai da tempo sparito dai circuiti cinematografici: certo la netta distinzione tra gli stilemi classici si è persa già con il postmodernismo la cui commistione di topoi ha prodotto ibridi interessanti, ma spesso non classificabili secondo parametri canonici.
Guardando però al sempre più vasto panorama internazionale è facile notare come film puramente western, noir o appunto d’avventura resistano, mantenendo viva – pur se con inevitabili alti e bassi – una tradizione narrativa di decenni, se non di secoli. Kon-Tiki è uno di questi. I norvegesi Joachim Rønning e Espen Sandberg, già noti per Bandidas e Max Manus (mai uscito in Italia), portano sullo schermo l’epopea del connazionale Thor Heyerdahl, antropologo ed esploratore noto per la spedizione che dà il titolo al film e al diario di viaggio da cui è tratto. Intenzionato a dimostrare la sua teoria per cui la scoperta della Polinesia e la sua civilizzazione avvennero in epoca precolombiana da parte di popolazioni peruviane, Heyerdahl si imbarca nel 1947 dal porto di Callao con un equipaggio di cinque uomini su una zattera costruita con materiali, metodi e tecniche risalenti a 1500 anni prima certo che, se le proprie intuizioni fossero state corrette, sarebbe giunto a destinazione dopo 101 giorni e circa 5000 miglia di mare. E così fu, come dimostra anche il documentario girato dal navigatore durante il viaggio, premiato con l’Oscar nel 1952. Come il quasi coetaneo Charles Lindbergh e i più noti predecessori Giovanni Battista Belzoni, Richard Francis Burton e John Hanning Speke o David Livingstone, Heyerdahl era guidato da una vocazione al viaggio e alla scoperta che superava i confini del “noto” per raggiungere mete ed obiettivi fino ad allora considerati inarrivabili, in un continuo confronto con se stesso e con una natura selvaggia quanto sconosciuta. Di questo tratta il lavoro dei due registi che, fedelissimi al testo di riferimento, lo mettono in scena senza fronzoli né deviazioni su scontati cliché, lasciando così maggior spazio e respiro a una vicenda uscita quasi dalle pagine di Ernest Hemingway, virile sì, ma densa di quella fragilità insita nel genere umano. Se ogni uomo è un’isola è grazie a figure come Thor Heyerdahl che si è imparato a fare degli “oceani non delle barriere, ma delle strade. Non impedimenti, ma percorsi”, in definitiva vie di comunicazione.
Kon-Tiki [id., Gran Bretagna/Norvegia/Danimarca/Germania/Svezia 2012] REGIA Joachim Rønning, Espen Sandberg.
CAST Pål Sverre Hagen, Gustaf Skarsgård, Agnes Kittelsen, Anders Baasmo Christiansen.
SCENEGGIATURA Petter Skavlan, Allan Scott (dall’omonimo diario di viaggio di Thor Heyerdahl). FOTOGRAFIA Geir Hartly Andreassen. MUSICA Johan Söderqvist.
Avventura, durata 118 minuti.