INEDITO – USA 2012
Cronaca nera
Il cinema di Ken Burns è da sempre volto alla coesione democratica, essenza di quella corrente americana “impegnata” (tra cui Robert Redford, George Clooney, Michael Moore), la cui ideologia di riferimento è il punto di partenza per analisi più o meno riuscite ed efficaci di problematiche sociali, passate e presenti.
Nello specifico Burns guarda con interesse ai simboli (The Statue of Liberty, Thomas Jefferson, Jazz, Mark Twain) e agli eventi (The Civil War, The West, The Dust Bowl) che hanno segnato – nel bene e nel male – l’evoluzione del Paese, rapida quanto densa di contraddizioni. Ampio spazio occupa nella produzione dell’autore il tema dell’afroamericanicità, nucleo caldo di una delicata questione che da più di un secolo resta macchia indelebile nel vivere civile statunitense, mai del tutto risolta e i cui strascichi ancora permangono negli stereotipi culturali (Django Unchained) o in scioccanti fatti di cronaca, come dimostra The Central Park Five. Il documentario ricostruisce uno dei numerosi episodi a sfondo razziale che negli anni Ottanta colpirono la comunità nera di New York, segni della politica antipopolare del sindaco Ed Koch che – basata sulla lotta alla criminalità e il rilancio dell’economia locale – permise sì la rivitalizzazione del centro, ma a favore solo delle classi più abbienti, escludendo i proletari costretti di conseguenza a una migrazione verso le periferie in condizioni di emarginata e spesso forzata convivenza, diffondendo così un situazione di intolleranza e rabbia di cui Fa’ la cosa giusta è stato discusso testimone. Attraverso materiale di repertorio e interviste, si ripercorre l’assurda accusa e condanna di cinque minorenni afroamericani per lo stupro di una jogger bianca al Central Park, nonostante prove confutanti e confessioni palesemente contraddittorie estorte a forza dalla polizia. Andando però oltre la mera ricostruzione a ritroso, il regista viene a riflette maggiormente sul clima generatosi intorno al caso. Ferocemente cavalcato dai media, il CPF risolleva nell’opinione pubblica odi e pregiudizi sopiti o repressi: è evidente che la notizia non avrebbe avuto un tale eco se l’etnia di vittima e accusati fosse stata la medesima. Invece proprio la diversa appartenenza razziale suscita il pericoloso clamore che ha accomunato questo a un’analoga vicenda degli anni Trenta che portò al patibolo nove ragazzi neri, i cosiddetti “Scottsboro Boys”, per il presunto medesimo reato verso due coetanee bianche, dimostrando come – pur se con finali diversi – la storia possa e sia tornata a ripetersi. È qui che si coglie la necessità del film, testimoniare l’accaduto perché non si ripeta in futuro. Ricordare per cambiare.
The Central Park Five [Id., USA 2012] REGIA Ken Burns, Sarah Burns, David McMahon.
CAST Antron McCray, Kevin Richardson, Yusef Salaam, Raymond Santana, Kharey Wise.
SCENEGGIATURA Ken Burns, Sarah Burns, David McMahon. FOTOGRAFIA Anthony Savini, Buddy Squires. MUSICHE Doug Wamble. MONTAGGIO Michael Levine.
Documentario, durata 119 minuti.