Goodbye seems to be the hardest word
Il 13 luglio 2013 moriva Cory Monteith, uno degli storici protagonisti di Glee e, con questo avvenimento si ripropone uno degli interrogativi più rischiosi per autori e produttori di serie tv: cosa fare adesso? Come elaborare il fatto e come riproporlo agli spettatori?
Risolvere l’assenza con voli iperbolici di trama o semplicemente constatare un dato di fatto, senza ricorrere a fastidiose distorsioni, quali resurrezioni o improvvise sostituzioni di attori? Per la fortuna dei seguaci della serie, dell’attore stesso e di tutti i simpatizzanti, la produzione ha scelto la seconda opzione. Da apprezzare più di ogni altra cosa è l’onestà con cui la puntata è stata concepita e dedicata alla morte del ragazzo, senza dare false spiegazioni e senza ricorrere a fittizie lettere di addio. Nell’episodio in realtà non succede quasi niente, solo si piange la scomparsa di un collega di lavoro e compagno di vita che in fondo è la scomparsa di un ragazzo, senza fare distinzione tra Cory Monteith attore e Finn Hudson personaggio. Lo slittamento continuo tra personaggi e persone reali fa sì che i confini tra le due dimensioni, extra e intra diegetica, si dissolvano e che si formi così un unicum tra i primi piani dei protagonisti in lacrime e quegli stessi volti ad una potenziale commemorazione reale. Niente cerimonie e niente false notizie, quindi. Cambiano solo i nomi e per il resto tutto è (o almeno sembra) reale. L’unica ad apparire più ingessata, più “dentro la parte”, è proprio Lea Michele che in quest’occasione risulta la più impostata e fredda nella recitazione. Non che la cosa sorprenda particolarmente confrontandola con le altre performance recitative della Michele, ma effettivamente più presa dall’interpretazione di lei c’era solo, ça va sans dire, Jane Lynch, ma per motivi di copione. È proprio lei infatti l’unica a mandare avanti la labile trama che procede lungo l’episodio, atta a mantenere un fil rouge che leghi insieme le varie scene, oltre ovviamente al solito pretesto iniziale delle richieste/assegnazioni dell’insegnante Will Schuester. Proprio come i personaggi all’interno della puntata, i fan sono presi dalla frenesia del cimelio, del racconto definitivo, dell’ultimo saluto. E la mossa più intelligente della produzione (non senza destare piacevole sorpresa) è stata di sottrarre il giovane ad uno scempio visivo e recitativo proprio sovraesponendolo.
Glee [Id., USA 2009] IDEATORI Ryan Murphy, Brad Falchuk, Ian Brennan.
CAST Matthew Morrison, Jane Lynch, Lea Michele, Mark Salling, Chris Colfer, Naya Rivera, Cory Monteith.
Musical/Teen drama, durata 45 minuti (episodio), stagioni 5.