I’m not a racist. I hate all people equally.
Polizia di Los Angeles, anni Novanta, uno scandalo eclatante coinvolge la divisione Rampart: agenti corrotti, violenti, razzisti e conniventi con la malavita, abusi e reati di ogni tipo perpetrati impunemente. Dave Brown, detto Stupratore Dave, è un poliziotto della Rampart e il suo profilo, il suo modus operandi, coincidono piuttosto precisamente con questo scenario desolante.
Tanto che quando viene ripreso, indagato e pubblicamente crocifisso per un’ennesima aggressione immotivata, è difficile non pensare a “capro espiatorio” o “caso esemplare”. Dave se le merita tutte, ovviamente, e al film non interessa giudicare né assolvere. Rampart si occupa piuttosto di mostrare una vita già frantumata nell’incapacità di far funzionare qualsiasi affetto, qualsiasi interazione, una vita forgiata nella brutalità del Vietnam e delle strade di L.A., e la reazione comune da parte di chi si trova ad avere a che fare con lui è infatti il chiuderlo fuori, il tenerlo lontano. Una vita che continua senza sosta ad andare in pezzi che affondano nell’esasperazione della propria solitudine e nella psicosi. Nonostante il cast di lusso disperso in varie parti secondarie (Sigurney Weaver, Steve Buscemi, una perfetta Robin Wright), Rampart è tutto Moverman e Harrelson: il primo si fa sentire in ogni inquadratura, la mano calcata un po’ troppo su certe soluzioni visive, e dà il meglio di sé riprendendo l’inquieto girovagare del secondo, tra bettole, stanze sfatte e immeritate ville con piscina, tra le luci notturne o nel sole diurno ipercontrastato. Harrelson è in simbiosi con questo sguardo, e dona la perfetta interpretazione, asciutta e fisica, ora dolente ora feroce, che ci si aspetta da lui. Senza dubbio Rampart è un film che si regge più sugli aspetti visivi, che talvolta finiscono per fagocitare la scrittura, cui ha collaborato Ellroy, giustamente frammentata in alcuni punti, più confusa in altri. Dolorosamente precisa la rappresentazione del fallimento familiare, più sfilacciata ma ugualmente potente quella del fallimento professionale, da cui tuttavia uno come Dave Brown non ha certo il desiderio di redimersi: «Vuoi prendertela con qualcuno? Prenditela con Edgar J. Hoover. Prenditela con Edgar J. Hoover, lui era razzista. O i Padri Fondatori, possessori di schiavi. Io? Io faccio solo il mio dovere».
Rampart [id., USA 2011] REGIA Oren Moverman.
CAST Woody Harrelson, Robin Wright, Sigourney Weaver, Cynthia Nixon, Anne Heche.
SCENEGGIATURA James Ellroy, Oren Moverman. FOTOGRAFIA Bobby Bukowski. MUSICHE Dickon Hinchliffe.
Drammatico, durata 108 minuti.
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