Science+Fiction – Festival della fantascienza, 30 ottobre – 3 novembre 2013, Trieste
Che successo, questa fantascienza!
Quando, nella tua Trieste, ti ritrovi in una sala teatrale, allestita cinema, che in cinque giorni ha superato le 15.000 presenze per assistere alle proiezioni del Festival di Fantascienza Science+Fiction non puoi che sorridere soddisfatta, consapevole che probabilmente le attese della vigilia sono state egregiamente superate.
Vuoi il periodo – dal 30 Ottobre al 3 Novembre – vuoi “l’evasione” dalla realtà, ma vedere un così grande e inaspettato successo di pubblico non può che farti provare sollievo e consapevolezza che il cinema ha ancora molto da dare e da dir. E così la 50° Edizione di Trieste Science+Fiction non poteva esser festeggiata in modo migliore, complice anche una programmazione di tutto rispetto che ha visto alternarsi mondi post-apocalittici, robot, thriller fantascientifici e un mastodontico ragno gigante, ma che ha convinto unanime la giuria ad assegnare il Premio Asteroide al Miglior lungometraggio di Fantascienza a Europa Report di Sebastiàn Cordero. “Una vera e propria esperienza cinematografica, avvincente e di grande impatto, con superbi effetti speciali. Le otto telecamere che riprendevano il set hanno dato al film una sensazione di grande realismo.” Sono queste le parole che ha utilizzato Sergio Stivaletti, il Maestro Italiano degli effetti speciali e presidente di Giuria insieme alla produttrice Zaihirat Banu e al giornalista e saggista Phil Hardy, per descrivere il film, in una sorta di stile found footage d’autore che non poteva e non doveva passare inosservato. Un viaggio verso Europa, satellite di Giove, alla ricerca di forme di vita aliena, capace di introdurci in un territorio tanto fantascientifico quanto reale. Ma la vera sorpresa del Festival è arrivata da Robot & Frank, dell’esordiente Jake Schreier. Accompagnato da un’ovazione di applausi e di risate in sala durante la proiezione, il film si è aggiudicato il Premio del Pubblico, e non poteva essere altrimenti. Già premiato al Sundance Film Festival 2012 con il Premio Alfred P. Sloan, il film narra di una bizzarra amicizia tra un uomo anziano e un robot programmato per fargli da badante, arrivando dritto al cuore, per la semplicità e la commozione di un racconto sui sentimenti umani, supportato da un’ottima sceneggiatura e un grande cast (Frank Langella, Susan Sarandon, Mark Marsden, Liv Tyler). Tra robot e astronavi, non poteva certo mancare l’amore delicato e parassita di Upstream Color, il viaggio nel futuro di Rio 2096, o i sopravvissuti di una Nuova Era Glaciale in The Colony. Ma tra un film e l’altro, la festa di Halloween e Urania – mascotte del Festival – si è assegnato anche il premio alla carriera Urania d’Argento a Gabriele Salvatores, impegnato proprio a Trieste nelle riprese del suo prossimo film, The Invisible Boy. Omaggiando i suoi progetti fantascientifici, Sogno di una notte d’estate e Nirvana, il regista italiano si è raccontato in alcuni retroscena della sua carriera e ha rivelato quanto sia legato al genere fantastico, al quale attribuisce sempre una chiave di lettura molto realistica. Con la promessa di rivedere Salvatores e The Invisible Boy l’anno prossimo, si è conclusa la 50° Edizione di Trieste Science+Fiction, nella speranza che il successo raggiunto in questa rassegna sia di buon auspicio per un futuro ancora più prospero e, si spera, ricco di film.