INEDITO – UNGHERIA/GERMANIA 2012
Passato presente
In apertura della retrospettiva “Uno sguardo sul cinema ungherese” curata dalla Cineteca di Bologna nell’ambito delle iniziative per l’Anno Culturale Ungheria – Italia 2013, il dovuto omaggio a István Szabó ha portato sul grande schermo in anteprima nazionale The Door, suo ultimo lavoro vincitore del Premio Michael Curtiz all’Hungarian Film Festival 2012.
Centro dell’opera dell’autore di Budapest è da sempre il forte legame con il passato, così ad esempio nella ricostruzione della vita del mefistofelico Hendrik Höfgen come nei ricordi degli abitanti di Via dei pompieri 25. Non fa eccezione The Door che instaura interessanti paralleli con Il padre, film della consacrazione del regista magiaro a grande nome del cinema europeo: non solo per la medesima ambientazione nell’Ungheria degli anni Sessanta, quando ancora le ferite della guerra e della successiva rivoluzione erano vive e presenti nella coscienza collettiva, quanto soprattutto nel legame dei protagonisti con il loro vissuto. Nel film del 1966, Takó vive nel mito del padre partigiano deceduto, giungendo letteralmente a vestirne i panni in un disperato tentativo di ripercorrere l’eroico passato del genitore per ritrovarne tracce con cui costruirne un’immagine personale e non filtrata dagli aneddoti riferitigli sin dall’infanzia. Allo stesso modo la schiva e scontrosa governante Emerenc fa nel suo quotidiano, sostituendo nomi e figure attuali con quelli legati alla propria giovinezza, in un ossessivo sguardo a ritroso verso ciò che è andato perso per colpa o per destino. A fare da contraltare gli atteggiamenti delle comunità con cui i due rispettivamente si confrontano, i compagni di studi per il primo, i vicini e soprattutto la “padrona” Magda per la seconda: essi vivono un eterno presente, coscienzioso sì, ma privo di un profondo vissuto esperienziale e dunque di una consapevolezza del proprio essere (stati). Sono dunque i rapporti di affetto/rispetto tra le parti in causa a farsi chiave di volta della cinematografia di Szabó che, attraverso tali relazioni, offre il ritratto di una nazione in cui atteggiamenti simili ma opposti convivono pur non senza conflitti (i ricorrenti scontri e turbamenti singoli e collettivi) in un unicum sociale indispensabile, ieri come oggi, a un progredire civilmente comunitario.
The Door [id., Ungheria/Germania 2012] REGIA István Szabó.
CAST Helen Mirren, Martina Gedeck, Károly Eperjes, Gábor Koncz.
SCENEGGIATURA István Szabó, Andrea Vészits (dal romanzo di Magda Szabó). FOTOGRAFIA Elemér Ragályi. MUSICHE Robert Schumann, Istvan Lorand.
Drammatico, durata 97 minuti.