SPECIALE BEAT GENERATION
“Sia maledetto chi pensa male”
Allen Ginsberg e il suo Howl. Recitato per la prima volta in pubblico nel 1955 alla Six Gallery di San Francisco, il film della coppia Epstein-Friedman ripercorre i primi passi poetici, tormentati e rivoluzionari del poeta della Beat Generation alternati al processo, avvenuto nel 1957, che lo ha visto protagonista dopo la pubblicazione di Urlo per la City Light Bookstore e della sua riabilitazione nel mondo letterario.
I due registi, fin dai titoli iniziali, giocano con vari stili e linguaggi per cercare di inquadrare al meglio le mille sfumature di un periodo storico che rivoluzionò la letteratura, e non solo. Vengono alternati i momenti in aula del processo, alla lettura dei versi poetici di Ginsberg – accompagnati da animazioni disegnate – ai pensieri e alla vita del poeta stesso parecchi anni dopo. Come per tutte le più grandi menti, ogni minimo dettaglio ed episodio viene analizzato, studiato e interpretato in maniera diversa, per cercare di arrivare il più vicino possibile alla realtà dei fatti. E come in ogni adattamento, le soluzioni sono due: o cercare di essere il più fedele possibile nel modo più classico, oppure utilizzare il mezzo cinematografico per creare qualcosa di nuovo, almeno visibilmente. Sicuramente Urlo fa parte di questa ultima categoria, per inoltrarci in quel mondo così libero e spensierato che era la caratteristica principale della Beat Generation, quel “gruppo di persone che semplicemente voleva farsi pubblicare”. Ma i registi fanno di più: si premurano di narrare un Ginsberg spoglio, senza segreti, con la sua omosessualità, le sue paure e le sue amicizie, senza però andare oltre a un semplice biopic, rischiando così di non coinvolgere più di tanto. L’alternanza delle narrazioni risulta molte volte slegata, non riuscendo a dare quella continuità necessaria affinché il film risulti veritiero. Solamente un James Franco all’altezza del ruolo fa sì che l’Allen Ginsberg di questa nuova versione cinematografica sia credibile nei vari momenti di vita che il film tocca. Dal processo – riportato fedelmente – alle confessioni si ha la visione di un poeta che non si scompone davanti alle accuse di oscenità riportate nei suoi poemi, non si preoccupa di difendere la propria diversità e soprattutto non si priva di quella libertà, letteraria prima e di pensiero poi, vitale per ogni grande artista. E come ogni artista, adotta una vita che – come lui stesso definisce – non deve essere un modello predefinito, ma deve essere vissuta in ogni suo piccolo, grande o magari insignificante gesto.
Urlo [Howl, USA 2010] REGIA Rob Epstein, Jeffrey Friedman.
CAST James Franco, Todd Rotondi, Jon Prescott, Aaron Tveit.
SCENEGGIATURA R. Epstein, J. Friedman. FOTOGRAFIA Edward Lachman. MUSICHE Carter Burwell.
Drammatico, durata 90 minuti.