SPECIALE BEAT GENERATION
Circolo chiuso
Al debutto nel lungometraggio, con Kill Your Darlings il quarantenne John Krokidas dimostra un talento da perfezionare, cimentandosi dignitosamente con una storia complessa e intricata di amore e morte. I rischi di raccontare vicende realmente accadute sono sempre alti, in particolare quando i fatti narrati riguardano personaggi famosi.
Si possono seguire strade diverse, e qui Krokidas, anche co-sceneggiatore, punta quasi tutto sulla struttura non lineare del racconto, solo apparentemente trasgressiva, concedendosi anche vezzi stilistici di regia e manierismi non sempre necessari. Ha senso l’idea di un montaggio, ad opera del Brian A. Kates di Killing Them Softly, sincopato e frenetico negli stacchi, come la splendida musica jazz che accompagna il film con continuità. Merito del gusto raffinato del grande music supervisor Randall Poster, che sui titoli di coda mette in relazione musica-immagini, in maniera forse provocatoria ma efficace, le vere foto dei ribelli della Beat Generation con il nichilismo tutto contemporaneo di Pete Doherty dei Libertines, in una colonna sonora che va da Lili Marlene ai Tv On The Radio. Meno comprensibile, invece, è l’esperimento di montaggio alternato nella sequenza in cui le parole dell’elegia di Shelley per Keats, in voce fuori campo, contrastano con le immagini dei personaggi principali, cioè Ginsberg, Kerouac, Burroughs, ognuno dei quali è in altre faccende affaccendato, mentre Carr accoltella il suo amante Kammerer. Qui Krokidas sembra tradire una volontà di far quadrare il cerchio un po’ forzata, tuttavia perdonabile, se si considera che il film ha proprio nel cerchio il simbolo ricorrente, a diversi livelli, anche nei dialoghi. Tutto ritorna, nel film, dalla scena chiave dell’omicidio di Kammerer alla musica di Brahms che unisce Ginsberg e Carr, dai tentativi di suicidio per impiccagione, volontari o involontari, alle riappacificazioni tra Kerouac, personaggio un po’ buttato via, e Edie. Nulla, però, sembra davvero cambiare: l’unico personaggio che cresce è il succube Allen, interpretato da un diligente e generoso Daniel Radcliffe, che alla fine del film trova la sua voce, diventando finalmente Ginsberg.
Giovani ribelli – Kill Your Darlings [Kill Your Darlings, USA 2013] REGIA John Krokidas.
CAST Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Jack Huston, Jennifer Jason Leigh.
SCENEGGIATURA Austin Bunn, John Krokidas. FOTOGRAFIA Reed Morano. MUSICHE Nico Muhly.
Drammatico, durata 104 minuti.