Sly e Arnold insieme, con stanchezza
Non è difficile immaginare, fra i nostalgici dell’action movie anni ’80, l’attesa di un film che vede Stallone e Schwarzenegger come comprimari. Protagonisti di un cinema parimenti bistrattato ed esaltato, i due attori rappresentavano l’ideologia reaganiana dell’eroe nazionale dal corpo indistruttibile e dall’etica coriacea. Se Sly, da buon italiano, si manifestava quale maschera sofferta e indurita dai colpi incassati e dalle ferite grossolanamente ricucite, Schwarzy era il robot teutonico, impassibile e inespressivo.
Con Escape Plan – Fuga dall’inferno il fatidico momento è arrivato. Qui Stallone è Ray Breslin, un esperto di sicurezza delle prigioni che, per lavoro, si fa arrestare e trova il modo di evadere. Quando si vede costretto a svolgere una missione per conto della C.I.A., si ritrova intrappolato in un panopticon apparentemente invalicabile. Resosi conto di essere stato ingannato, non si dà per vinto nel momento in cui conosce Rottmayer-Schwarzenegger, un detenuto che diverrà presto suo complice nei piani di fuga. Viste le premesse, ci si aspetterebbero alte dosi di ironia e di divertita tamarraggine. E invece pare proprio che Escape Plan si prenda dannatamente sul serio e cerchi di recuperare qualcosa d’altro rispetto alla semplice esaltazione del guilty pleasure e del culto del cinema di genere. Certo, non mancano gigionismi e strizzate d’occhio -in particolare nella scena che vede la rissa tra i due protagonisti – e il climax finale assicura le esplosioni e le sparatorie di rito; ma pare che tutto ciò passi in secondo piano, e venga realizzato stancamente giusto per dare il contentino agli appassionati. Lontani dunque dai fasti umoristici della saga di The Expendables, qui l’action movie pare desideroso di una seria e compita rivalutazione. Peccato che tolta l’ironia e tolto il romanticismo, rimanga solo una sceneggiatura inverosimile e abborracciata e una regia poco incisiva (a dirigere c’è lo svedese Mikael Håfström, già autore di Derailed – Attrazione letale e di 1408) caratterizzata da inutili movimenti di macchina inspiegabilmente fulminei. Forse Escape Plan – Fuga dall’inferno ci serve per ribadire quanto certo cinema, fuori dal vulgar auteurism e dalle legittime (e fondamentali) letture culturaliste, sia di qualità modesta.
Escape Plan – Fuga dall’inferno [Escape Plan, USA 2013] REGIA Mikael Håfström.
CAST Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Jim Caviezel, Faran Tahir.
SCENEGGIATURA Miles Chapman, Jason Keller. FOTOGRAFIA Brendan Galvin. MUSICHE Alex Heffes.
Azione, durata 105 minuti.