La voce del silenzio
Grazie ai titoli provenienti dalla recente produzione latinoamericana giunti in questi ultimi mesi sul circuito italiano, Las acacias, primo lungometraggio dell’argentino Pablo Giorgielli insignito della Camera d’Or a Cannes 2011, conferma che un cosiddetto – con termine sottilmente dispregiativo – cinema “povero” come quello sudamericano, possa e stia conquistando un ruolo sempre più rilevante nel panorama internazionale.
Ruben, un trasportatore di legname che attraverso il Paraguay conduce a Buenos Aires il suo carico, dà un passaggio a Jacinta, conoscente del datore di lavoro di lui in cerca di fortuna nella capitale.
Girato quasi totalmente – come il nostrano e appena distribuito Via Castellana Bandiera – nell’abitacolo della vettura, con pochi essenziali dialoghi e la totale assenza di musica, quella di Giorgielli è un’opera da non trascurare, nonostante l’estremo e apparentemente ostico minimalismo tecnico e narrativo che ne rivela la filiazione con il cinema di Robert Bresson, maestro di un silenzio molto più comunicativo di un fitto parlato. Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, è proprio attraverso gli sguardi che Ruben e Jacinta imparano a conoscersi e a fidarsi reciprocamente, trovando nell’altro un alter-ego esterno ma non estraneo alla propria condizione. Come acacie dalla corteccia dura e spinosa, così i due protagonisti, le cui iniziali diffidenze e prudenze sono frutto di un passato doloroso che ha lasciato i suoi segni su entrambi, visibili (Anahi, la neonata della donna e terza passeggera) e invisibili (le soste dell’uomo durante il percorso a un cimitero e dalla sorella). E il viaggio diventa occasione di riconoscere e superare le proprie barriere e limiti per aprirsi nuovamente al mondo, come metaforicamente sottendono gli alberi – non a caso acacie – abbattuti e posti sul camion a inizio film. La meta si fa così tappa da cui ripartire insieme verso una nuova destinazione, incerta e rischiosa, ma che forse vale la pena di provare a raggiungere.
Las acacias [id., Argentina/Spagna 2011] REGIA Pablo Giorgielli.
CAST Germán de Silva, Hebe Duarte, Nayra Calle Mamani.
SCENEGGIATURA Pablo Giorgielli, Salvador Rosselli. FOTOGRAFIA Diego Poleri. MONTAGGIO María Astrauskas.
Drammatico, durata 82 minuti.